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Polverini, spunta il no ai doppi incarichi

Renata Polverini

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Non solo e non più quote di partito e liste di nomi dalle quali scegliere ma sul tavolo delle trattative per la giunta regionale, la Polverini avrebbe posto anche il tema del doppio incarico, ovvero l'incompatibilità tra la carica di consigliere e quella di assessore. Un piccolo nodo, questo, destinato a creare più tensione che conseguenze, considerando che la richiesta sarebbe stata respinta a gran voce praticamente da tutti i vertici dei partiti. Cresce dunque il clima di attesa e di nervosismo per una giunta che tarda ad arrivare. Nonostante l'annuncio della governatrice che la giunta sarebbe stata completata entro domenica, ambienti di partito rinviano a lunedì o martedì la giornata dell'ufficializzazione. E proprio domani, del resto, si riunisce per la prima volta dopo le regionali il comitato romano del Pdl, al quale sarà presente anche Maurizio Gasparri. E certamente sul tavolo ci sarà non solo il risultato elettorale, ma anche la composizione della giunta e i nuovi equilibri da trovare dentro e fuori il Pdl. Le «caselle» comunque sono sempre quelle: 11 assessorati al Pdl, di questi 6 agli ex di Fi e 5 agli ex di An, due all'Udc (che però minaccia l'appoggio esterno se non venissero rispettati i patti elettorali - vicepresidenza e tre assessorati), uno a La Destra e uno, o due (a seconda della quota Udc) alla Polverini. E anche la composizione dell'ufficio di presidenza del Consiglio regionale dipenderà dagli equilibri raggiunti nella giunta. L'ipotesi di Mario Abbruzzese (Pdl-ex Fi) resta quella più accreditata. Al suo fianco probabilmente Francesco Storace o Isabella Rauti. I nomi dei papabili assessori sono sempre gli stessi. Luca Malcotti (Bilancio) o Sveva Belviso (Politiche sociali) in quota Augello), Francesco Lollobrigida (Mobilità o Lavori pubblici) e Chiara Colosimo (Politiche giovanili) in quota Rampelli, Pietro Di Paolo (Mobilità o Lavori pubblici) e Franco Fiorito (Agricoltura), in quota Alemanno. Tuttavia, l'ultima indiscrezione, nel confermare un'insolita nei confronti di Di Paolo, indica Vincenzo Piso come possibile suo «sostituto». Mentre per la delega alla sicurezza inizia a girare il nome di Luigi Abate (Gramazio). Per gli ex di Fi, Fabio Armeni (Bilancio o, nel caso salti l'accordo con l'Udc, vicepresidente) in quota Cicchitto, Fabiana Santini (Sport) in quota Scajola; Gina Cetrone (Artigianato e Pmi) in quota Fazzone; Francesco Battistoni (Tajani); Pino Cangemi (Ambiente) in quota Tajani-Sammarco, mentre c'è ancora il braccio di ferro tra Massimiliano Maselli (Tajani-Sammarco) e Massimo Cacciotti (Simeoni-Antoniozzi). Tuittavia il silenzio (non solo stampa) della Polverini sulla giunta non fa dormire sonni tranquilli i vertici dei partiti che temono soprese dell'ultima ora. E certamente la querelle Fini-Berlusconi non aiuta. Il «tetto» che il premier Silvio Berlusconi avrebbe chiesto agli amministratori locali, e alla Polverini in primis, sui ruoli di governo ai «finiani» potrebbe significare non solo un posto per la corrente di Augello ma anche un diverso peso tra gli ex di An e gli ex di Fi, che potrebbero rilanciare sulla vicepresidenza. Anche in questo caso, infatti, lo scenario indefinito e indefinibile della politica nazionale pesa come un macigno sull'assetto del Lazio. Sarebbe questa la causa delle tensioni sul totogiunta. Rispettare i patti con l'Udc, che ricordiamo ha minacciato l'appoggio esterno, significherebbe dare un peso enorme nel governo del Lazio ad un partito che potrebbe allearsi nei prossimi mesi proprio con Fini per l'attacco a Berlusconi e dunque mettere a rischio anche la tenuta della Polverini. Il principio, insomma, è quello di «limitare» i possibili nemici, e a farne le spese sarebbero dunque gli «augelliani» e l'Udc. Per questo rientra nel totogiunta anche Donato Robilotta, tenace ed esperto consigliere della Regione, ex assessore nella giunta Storace agli Affari istituzionali. Esterno alle correnti di partito, Robilotta ha dalla sua un'esperienza che potrebbe rivelarsi preziosa nel governo del Lazio. E non a caso è proprio lui a «tirare le orecchie» al coordinamento regionale del Pdl. «Ho chiesto a Piso e Pallone (coordinatore e vice regionali del Pdl ndr) di convocare nelle prossime ore il coordinamento regionale perché non è possibile vedere questo brutto spettacolo degli ex di FI e AN che si spartiscono i posti in giunta senza fare neanche un tentativo di ragionare complessivamente come PdL». Taglia corto Storace. «Non facciamo una questione di poltrone. Abbiamo chiesto alla Polverini di valutare il peso elettorale di ogni forza politica, ma è giusto che sia lasciata libera di scegliere i componenti della giunta. Credo che comunque tra domenica (oggi ndr) e lunedì dovrebbe chiudersi tutto. E prima è, meglio è».

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