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Napolitano: convergenze In piazza il partigiano Silvio

Da sinistra il premier Berlusconi e il capo dello Stato Napolitano

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L'invito è chiaro: uscire dalle «contrapposizioni indiscriminate» che bloccano il riconoscimento di temi e impegni di più alto interesse nazionale. Giorgio Napolitano celebra con queste parole la festa del 25 aprile, con un implicito ma trasparente riferimento alle riforme da troppo tempo in cantiere e che le recenti tensioni politiche della maggioranza rischiano di rinviare ulteriormente. Ad ascoltarlo anche Silvio Berlusconi, il quale ha a lungo applaudito insieme a tutto il pubblico in piedi. E proprio al presidente del Consiglio Napolitano dedica una citazione testuale. Riprende, infatti, alcune frasi del discorso che il premier fece un anno fa per il 25 aprile a Onna dicendo: «Il nostro Paese ha un debito inestinguibile verso quei tanti giovani che sacrificarono la vita per riscattare l'onore della patria». Nel suo intervento abruzzese il Cavaliere chiese anche rispetto per tutti i caduti, senza che questo significhi neutralità o indifferenza. In effetti, commenta Napolitano, «è in questo senso profondo che va celebrata la festa della Liberazione nazionale». Il discorso del Capo dello Stato è stato molto apprezzato dal premier. «Completo - spiega - con delle annotazioni storiche che occorre far conoscere soprattutto alle nuove generazioni». Berlusconi approfitta delle celebrazioni milanesi del 65/esimo anniversario della Liberazione anche per smorzare le polemiche scoppiate dopo lo scontro al calor bianco con Gianfranco Fini durante la direzione del Pdl. Sembra voler tenere i toni bassi, almeno per ora, lanciando un messaggio di dialogo all'opposizione per realizzare riforme condivise. Sul battibecco in diretta Tv con il presidente della Camera il Cavaliere non esita a precisare di non avere mai litigato con nessuno, di sentirsi sereno e di avere la coscienza pulita. «Io non sono mai stato protagonista di burrasche. Io non ho mai litigato perchè per litigare bisogna essere in due». In attesa di sapere come andrà a finire tra i due fondatori del Pdl, Berlusconi però ha già cominciato ad attuare la nuova strategia. Comincia proprio oggi, con un messaggio che farà trasmettere da tutti i tg. Non solo. Sarà possibile seguire il discorso anche attraverso il sito del governo. «Sarà un messaggio che in parte riprenderà quanto detto l'anno scorso ad Onna», raccontano tra i suoi fedelissimi. In parte, continuano, riprenderà anche l'esortazione del presidente Napolitano a superare le contrapposizioni. In nome dell'esigenza di portare a termine le riforme. Di certo non ci sarà alcun cenno a Gianfranco Fini, nè all'agitazione in cui naviga la maggioranza. Il tutto è rinviato di qualche giorno, quando probabilmente il premier riprenderà il discorso con i coordinatori del partito e i ministri a lui più vicini. Anche perché, a questo punto, Fini dovrà prendere qualche decisione su come procedere. Già domani avrà un incontro con i suoi alla Camera, dopo il quale si capirà come intenda procedere l'ex leader di An. E stasera Berlusconi sarà impegnato ad accogliere il premier russo Vladimir Putin in Italia, per una visita semiprivata. Domani, a Villa Gernetto a Lesmo, ci sarà un vertice bilaterale nel quale verranno firmati alcuni accordi (uno anche sulla ricostruzione di Palazzo Ardinghelli e della Chiesa di San Giorgio Grande all'Aquila). Su tutti spicca il protocollo di intenti per la cooperazione nella creazione in Russia di un reattore termonucleare sperimentale di tipo Ignitor: un settore prioritario per l'Italia, che ha scelto di tornare all'atomo per tagliare la bolletta energetica nazionale.

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