Athena chiede delle amiche Non sa che sono in cielo
«Èancora presto per dirle la verità», spiega Alessandra, la mamma di Athena Raco, ferita nel crollo di Ventotene, il suo stato di salute non le permette di subire l'ennesimo shock dopo quello vissuto martedì mattina quando è stata travolta da un pezzo della parete rocciosa crollato nella spiaggia di Cala Rossano. Le condizioni della 13enne, studentessa della scuola «Anna Magnani» di Roma, sono stabili. Nel pomeriggio di martedì era stata sottoposta a un intervento all'anca, il pezzo di roccia crollato addosso le aveva provocato anche fratture alla gamba. Ora si trova nel reparto di Rianimazione dove i genitori e i suoi due fratellini, Aurelio Marco di 11 anni e Alessandro Girolamo di 17, non la lasciano sola un secondo. All'ospedale Santa Maria Goretti dovrebbe restare almeno altre due settimane, prima di essere trasferita a Roma. Ieri mattina i suoi ricordi erano più nitidi, ha raccontato alla famiglia attimo per attimo la drammatica scena vissuta in quella maledetta spiaggia, una pellicola di dolore che le passa di fronte agli occhi ogni minuto. «Era seduta di spalle alla parete, vicino alle sue compagne, con Sara era in classe alle elementari. Non è sicura ma pensa di essersi alzata in piedi d'istinto dopo aver sentito urlare un ragazzo che aveva notato la roccia staccarsi. Nel frattempo, però, il macigno la stava travolgendo, mentre lei spingeva in avanti il suo amico», dice ancora la mamma. Riccardo Serenella è il secondo ragazzino rimasto ferito, soccorso dall'eliambulanza del Goretti è stato subito dimesso, per fortuna ha riportato solo una distorsione alla caviglia. «Mia figlia è forte – racconta il padre Girolamo, – non si è mai lasciata andare ad attimi di sconforto e a lamenti, è lei che trasmette coraggio a noi. Ha anche espresso la volontà di poter tornare a suonare il suo violoncello e di avere in stanza il dvd di «Guerra e Pace», iniziato pochi giorni prima di partire». Athena, che ha suonato nell'orchestra del Teatro dell'Opera ed è iscritta al Conservatorio de L'Aquila, è una ragazza piena di vita, le sue amiche chiamano in continuazione la madre per parlarle. In merito alla partecipazione al campo scuola Alessandra spiega di essere stata sempre scettica in merito all'utilità di queste iniziative. «Athena ci ha anche raccontato che era stata la stessa guida a mostrare la parete di tufo ai ragazzi pochi minuti prima della tragedia, spiegando che quella roccia era particolarmente friabile. Come ad annunciare il disastro».