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La Polverini annuncia i tagli: "Chiuderò enti e società inutili"

Il presidente della Regione Lazio Renata Polverini

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Assunzioni negli ultimi mesi della legislatura, concorsi con almeno un vincitore su tre impiegato nei gruppi politici, parenti di consiglieri e di funzionari sistemati negli uffici del Lazio. Il presidente della Regione, Renata Polverini, non ci sta e annuncia: «Chiuderò le società inutili. Ho già chiesto tutte le carte. Farò una vera rivoluzione». È una delle questioni più importanti. Non è un caso che negli ultimi giorni il confronto tra gli schieramenti sia andato proprio in questa direzione. Mentre la segretaria dell'Ugl portava avanti la campagna elettorale, peraltro facendosi carico dell'esclusione della lista del Pdl, le società regionali continuavano a sfornare consulenti. Ora non sarà facile riportare le casse in equilibrio e, soprattutto, invertire la rotta. Considerati anche il pesante mutuo per coprire il debito della sanità e il deficit annuale. Ma la Polverini non si tira indietro. Assicura che la Giunta sarà pronta tra qualche giorno e che non ci saranno problemi con i partiti. I contrasti nel Pdl? Renata è convinta che alla fine vincerà il buon senso. Presidente Polverini, ha già messo le mani nei bilanci delle società regionali? «Certo. Ci stiamo lavorando da giorni. Se è per questo anche sabato e domenica». Ma ha messo in piedi una task force per controllare conti e assunzioni? «Sì, si sta occupando di tutto un gruppo di esperti che presto mi riferirà le condizioni delle casse della Regione Lazio». Quali sono le cose che non la convincono della gestione di quegli enti? «Bè, intanto ho incontrato tutti i presidenti delle società partecipate dalla Regione. Alcuni sono enti che svolgono servizi importanti per i cittadini e dunque hanno la precedenza. Nei prossimi giorni avrò le carte e potrò giudicare in maniera più completa. Ho chiesto agli amministratori di queste società di fornire bilanci e quant'altro». La situazione sembra complessa... «Ci sono molte aziende che non hanno alcuna utilità, scatole vuote che non si capisce quali funzioni abbiano. Le chiuderò. Serve efficienza e lotta agli sprechi. Le società non possono essere un apparato burocratico che non ha niente di utile. No, non si può andare avanti così. Io combatterò la burocrazia e interverrò per fare in modo che gli enti cambino passo. Secondo la legge su alcuni non posso interferire ma me ne occuperò comunque nei modi che competono alla presidenza della Regione». Pensa di commissariarli? «Voglio prima vedere la reale situazione di queste società, poi deciderò. Certo non si possono più avere scatole vuote». Sarà un lavoro duro, con prevedibili resistenze anche dei partiti visto che in quelle scatole ci sono tanti dipendenti assunti dai politici, in alcuni casi addirittura parenti di consiglieri e funzionari regionali... «Assolutamente sì. Negli ultimi mesi abbiamo visto diverse forzature. Metteremo le cose a posto e punteremo sul merito». Le avrà dato fastidio l'assalto alla diligenza mentre lei stava facendo la campagna elettorale... «Certo ma il problema non è soltanto mio ma di tutti i cittadini. Le assunzioni fatte negli ultimi mesi sono azioni contro le persone che vivono e lavorano nel Lazio, non contro di me». Andiamo alla Giunta. Quando sarà pronta? Ha trovato difficoltà? I partiti l'hanno tirata da una parte e dall'altra per ottenere poltrone. «Tra pochi giorni. Non ho mai parlato della Giunta perché non voglio innescare polemiche e dibattiti. Presenterò presto tutti gli assessori». D'accordo ma oggi il segretario laziale dell'Udc ha annunciato che il suo partito avrà la vicepresidenza della Regione e due assessorati. Non è vero? «È tanto tempo che non parlo con il segretario regionale dell'Udc. Ho incontrato Casini, Cesa, Storace e, ovviamente, Berlusconi. Ne ho parlato con loro». Ha parlato anche dei contrasti all'interno del Pdl?  «Penso che sia necessaria l'unità». Lei del resto è una sintesi tra Fini e Berlusconi. Vicina al presidente della Camera che ha spinto per candidarla e che l'ha sostenuta anche in campagna elettorale e altrettanto vicina al premier che ha fatto un'efficace campagna elettorale... «Vede, il Pdl è nato da un'intuizione di Fini e di Berlusconi ed è stato continuamente premiato dalla gente. Credo che sarebbe sbagliato interrompere questa esperienza e creare nuovi gruppi. Anche perché in questi ultimi anni il Pdl ha saputo formare una classe dirigente importante che, proprio in questo momento, deve restare unita».

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