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I conti si fanno a fine maggio

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Per l'Alitalia i conti si faranno alla fine. Meglio aspettare la fine di maggio. Solo allora si avrà cognizione del danno causato dalla eruzione del vulcano islandese. Anche perché fino ad allora i passeggeri rimasti a terra potranno riprogrammare le partenze e a quel punto molte delle potenziali perdite saranno riassorbite. Linea cauta quella della compagnia italiana che in questi giorni, più che pensare ai costi in bilancio, si è concentrata sui rientri a Roma di molti italiani diretti negli scali del Nord chiusi. Il problema è più pesante in Europa dove tra mancati ricavi e spese per assistenza ai passeggeri e per aerei rimasti bloccati in alcuni aeroporti, costerà caro alle compagnie aeree lo stop dei voli. Se la Iata, l'associazione internazionale che rappresenta oltre 230 aviolinee, parla di un danno economico di oltre 200 milioni di dollari al giorno, l'associazione europea Aea (36 compagnie) stima oltre 100 milioni di euro al giorno. È di circa un miliardo di dollari, invece, la previsione di mancati ricavi fatta dal Centro dell'aviazione per l'Asia Pacifico, società australiana specializzata in analisi di settore. Le compagnie aeree non diffondono stime, ed in effetti, osservano anche gli analisti, non è facile prevedere quanto durerà questa emergenza e quanti passeggeri chiederanno rimborsi. Per avere un'idea dei danni per le compagnie aeree, sono state fatte alcune simulazioni sulla base di quale sarebbe stato il giro d'affari previsto. Secondo l'Aea, in un giorno normale di aprile il fatturato delle compagnie associate sarebbe stato di circa 200 milioni di euro al giorno. I danni, quindi, sono consistenti secondo l'associazione. A pesare sulla «bolletta» finale dei vettori sono anche i costi affrontati per garantire l'assistenza ai passeggeri per il pernottamento in attesa di un nuovo volo. British Airways garantisce ai passeggeri dei voli cancellati il rimborso integrale del biglietto o una nuova prenotazione senza limiti temporali. Riprotezione sul primo volo disponibile, cambio di prenotazione senza limiti di tempo o, a scelta del cliente, rimborso del biglietto da Air France Klm ai propri passeggeri. I passeggeri di Lufthansa potranno riprenotare il volo con partenza entro il 31 maggio 2010. Se desiderano annullare il biglietto, saranno rimborsati. Trattandosi di cause di forza maggiore non vengono garantiti altri servizi, come per esempio pernottamenti resi necessari in attesa della partenza del primo volo disponibile. Per quanto riguarda le maggiori compagnie europee, la stima fatta da alcuni analisti prendendo in considerazione gli incassi annuali dividendoli per 365 giorni, è stata per Air France-Klm di 30 milioni di euro, British Airways di 25 milioni (per il recente sciopero del personale di volo ha già perso 45 milioni di sterline), Lufthansa meno di 10 milioni di euro. Secondo Per-Ola Hellgren analista della banca Lbbw, un danno nettamente inferiore al costo di una giornata di sciopero dei piloti della compagnia, come accaduto nel febbraio scorso, costata 48 milioni di euro al vettore. Per l'intero settore aereo tedesco il danno si aggira sui 50 milioni. Se il caos negli aeroporti britannici continuerà per tutto il fine settimana, le linee aeree del Regno unito potrebbero perdere fino a 100 milioni di sterline, secondo quanto pubblicato dal Times. Per la scandinava Sas, che non ha voluto diffondere una cifra di perdite per il gruppo, il giro d'affari quotidiano è di circa 10,5 milioni di euro. Per i danni derivanti da questa emergenza, se un aeroporto chiude e vengono cancellati voli le compagnie aeree non potranno rivalersi sulle assicurazioni, che invece avrebbero rimborsato eventuali danni agli aeromobili dalla nuvola di cenere.  

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