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Il Cav: "Si va avanti anche senza Fini" Frenata sulle riforme costituzionali

Da sinistra Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi

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Silvio Berlusconi, dopo lo scontro con il cofondatore del Pdl Gianfranco Fini che ha paventato l'ipotesi di una scissione nel partito, assicura: "Non proeccupatevi la maggioranza resisterà e il governo continuerà". Il premier, intervenendo al Salone del Mobile di Rho, alle porte di Milano, definisce i contrasti con Gianfranco Fini "fatti superabili in qualsiasi direzione si andrà". "Io spero - aggiunge Berlusconi - che la situazione si ricompatti ma anche se non si ricompattasse, non ci saranno problemi". Poi Berlusconi ha scherzato sulle vicende degli ultimi giorni: "Sono quindici anni che andiamo d'accordo; cos'è sta roba che non andiamo d'accordo? Ma vediamo... questa settimana gli ho fatto la corte", ha detto riferendosi a Gianfranco Fini. IL CAV FRENA SULLE RIFORME COSTITUZIONALI - Nel suo intervento all'auditorium della Fiera il presidente del Consiglio ha poi sottolineato la necessità di accelerare sulle riforme, anche se ha detto: "Non credo che le quelle costituzionali siano la cosa più importante". Berlusconi ha spiegato che "bisognerebbe dare ai cittadini la possibilità di scegliere oltre al sindaco, il presidente della Provincia e quello della Regione" anche quella "di eleggere il presidente dell'Italia", ma questo provocherebbe "troppi sconvolgimenti di tutto il nostro sistema costituzionale".   ABBASSARE LA TASSE IL PRIMA POSSIBILE - Il premier ha parlato anche di riforma fiscale. "Nel giro di due anni realizzeremo un codice unico per eliminare le migliaia di leggi che oggi creano troppa confusione", detto Berlusconi. "A causa di questa situazione - ha detto il presidente del Consiglio - anche aziende che si fanno assistere da studi fiscali di primo piano si trovano ad essere oggetto delle attenzioni dell'Agenzia delle Entrate e magari a subire un giudizio anche quando erano convinti di non aver commesso reati". Berlusconi ha anche preso l'impegno preciso di ridurre le tasse "appena i conti pubblici saranno a posto". "La prima cosa che faremo - ha annunciato - sarà pensare alle famiglie numerose e la seconda l'abolizione dell'Irap che io chiamo imposta rapina".  

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