Lo scontro arriva in Direzione
Sulla carta il gruppo è costituito da 170 persone. Ci sono dentro dirigenti, ministri, capigruppo, coordinatori. E non solo. Ci sono anche tutti i responsabili di settore, e tutti i componenti dell'Ufficio di presidenza. È la direzione nazionale del Pdl, da statuto, «l'organo che concorre alla definizione delle linee e programmatiche» del partito. La direzione nazionale è convocata per la prossima settimana, esattamente giovedì 22. Sarà una riunione speciale, visto il momento politico del partito. Sarà anche allargata: ci saranno anche i gruppi di Camera e Senato, e gli europarlamentari. Ma soprattutto, per la prima volta (dal congresso fondativo del partito) sarà presente Gianfranco Fini. Ci sarà e parlerà, come ha già annunciato. Un dettaglio non di poco conto, visto che l'intervento del presidente della Camera si preannuncia una vera e propria arringa di difesa. Il day after lo scontro, è ancora la tensione tra i due fondatori del partito a tenere banco. Di prima mattina, mentre il premier teneva il Consiglio dei ministri l'ex capo della destra diramava una nota proprio sulla convocazione della direzione nazionale. Un commento del tutto positivo sulla convocazione, «sul piano del metodo una prima risposta importante ai problemi politici che ho posto ieri al presidente Berlusconi». Conferma di essere presente per il vertice allargato, e che interverrà. Con l'augurio che «possa articolarsi una risposta positiva anche nel merito delle questioni sul tappeto, a cominciare dal rapporto tra il Pdl e la Lega». E dunque si aspetta giovedì prossimo. Quando all'auditorium di via della Conciliazione a Roma arriveranno oltre 400 esponenti del Pdl. Scorrendo lo statuto di via dell'Umiltà, alla voce direzione nazionale si legge testualmente «è presieduta dal Presidente nazionale, è composta da 120 membri eletti dal Congresso eventualmente anche con lista prevalentemente bloccata. Ne fanno inoltre parte di diritto tutti i membri dell'Ufficio di Presidenza e i Responsabili nazionali di Settore previsti dall'art. 23 del presente Statuto. Concorre alla definizione delle linee politiche e programmatiche, nel quadro delle deliberazioni congressuali». La Direzione nazionale è convocata dal Presidente nazionale (Berlusconi) di norma una volta al trimestre e si riunisce comunque ogni volta ne faccia istanza il 25% dei suoi componenti. Chi c'è nell'elenco dei 120? Snocciolando la lunga lista si trovano tutti i ministri, i due fratelli La Russa, Ignazio e Romano, i presidenti di Regione di centrodestra, Roberto Formigoni, Ugo Capellacci, Gianni Chiodi e Giancarlo Galan (ovviamente l'elenco non comprende i nuovi governatori). C'è il capo ufficio stampa del partito Luca D'Alessandro, così come il braccio destro di Ignazio La Russa, Luca Sbardella. Ovviamente c'è anche tutto il gruppo dei finiani: c'è Flavia Perina, così come Italo Bocchino e Carmelo Briguglio. Ci sono anche tanti giovani, tra loro Francesco Pasquali, ex responsabile dei giovani di Forza Italia, neo eletto alla Regione Lazio con la Polverini. Al numero 40 si trova Stefano Caldoro (neo presidente della Regione Campania), mentre al 63 si legge il nome del vice sindaco della Capitale Mauro Cutrufo, e al 74 Lamberto Dini. Insomma l'elenco è lungo e variegato. I coordinatori di via dell'Umiltà sono già a lavoro da giorni su quello che sarà il canovaccio della riunione. Il primo vero tagliando del partito fondato un anno fa. Si sta lavorando ad un documento che verrà presentato in quella sede, così come all'elenco degli interventi da tenere. Come annunciato dallo stesso premier la settimana scorsa, dopo la riunione della direzione nazionale sarà convocato anche il consiglio nazionale. Data probabile, il 21 maggio, tra un mese esatto. Una sorta di congresso con tutto il mondo pidiellino. Il consiglio nazionale, infatti, è costituito da «Parlamentari nazionali ed europei, Ministri, Viceministri e Sottosegretari, Coordinatori regionali e loro vice, Coordinatori provinciali, delle Grandi Città e Città capoluogo, Presidenti di Regione, Assessori e Consiglieri regionali, Presidenti di Provincia, Sindaci dei Comuni capoluogo, Capigruppo e Vicecapigruppo vicari dei Consigli provinciali e comunali delle Grandi Città e capoluogo di Regione, i membri dell'Ufficio di Presidenza e della Direzione nazionale, nonché gli altri Organi nazionali». Al Consiglio nazionale possono essere demandati dal presidente «o da apposita previsione statutaria rilevanti questioni politiche, programmatiche ed organizzative. A questo punto nel Pdl, si spera, che per allora, le acque sian un po' più calme.