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Alessandra Mussolini: "O rompono o la smettono"

Alessandra Mussolini

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Il collegamento è quasi immediato. «Spero in una riconciliazione che trasformi questa fase di scontro in un rapporto sano e duraturo. Come quello di Sandra e Raimondo che sono rimasti insieme cinquant'anni e solo la morte li ha separati». Alessandra Mussolini prova a strappare un sorriso, ma la sua voce tradisce una certa preoccupazione per ciò che sta accadendo tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini. Siamo arrivati alla resa dei conti? «In un grande partito ci sono grandi scontri. Se fossimo stati in un partitino non ci sarebbe stato nulla di così eclatante». Stavolta, però, l'impressione è che la frattura sia insanabile. «Mi auguro di no. E con me se lo augurano le tante persone che ho sentito in queste ore e che non riescono a capire come mai si litighi a ridosso di elezioni regionali che abbiamo stravinto». E lei cosa risponde? «Fini la pensa in un modo. Berlusconi ha una linea e l'ha sempre avuta. Serve un chiarimento rapido e definitivo tra i due perché questo continuo stop & go è logorante. E poi questa drammatizzazione scenica dà la stura ai commenti degli stanchi e sfatti Bersani e Di Pietro che ormai fanno opposizione sulle divisioni della maggioranza». Fini sarebbe pronto a fare dei gruppi autonomi. Chi lo seguirebbe? «Francamente non lo so visto che non capisco quali potrebbero essere le finalità di questi gruppi. E comunque, da quello che so, Fini non ha avviato alcuna conta. C'è un confronto sui contenuti. Lo sprint di Calderoli, forse, è stato troppo sprint. Bisogna andare fino in fondo e serve generosità d'animo da ambo le parti». Lei ha citato Calderoli, quanto pesa il fattore Lega in questa vicenda? «Il Pdl è un grande partito la Lega il "raccomandato di ferro" che raccoglie i benefici dell'alleanza, ma poi mantiene la propria bandiera e le proprie battaglie. An ha perso tutto questo perché Fini ha rinunciato alla propria bandiera per costruire un percorso unitario. Provi a chiedere a Bossi di federarsi con il Pdl?» Quindi Berlusconi dovrebbe fare il primo passo? «Berlusconi è il leader del partito di maggioranza, poi viene Fini. Credo che il premier dovrebbe dare delle risposte, anche per rassicurare e mantenere un equilibrio. Serve un confronto definitivo, come va, va. Io, ovviamente, spero vada bene e che possiamo uscire da questo momento più forti di prima. In fondo anche quando qualcuno si vuole separare, e sottolineo si vuole, si cerca la conciliazione. Purtroppo non vedo validi avvocati e mediatori».

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