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Alla fine la maggioranza è riuscita a recuperare la figuraccia fatta martedì con la bocciatura del decreto legge salvaliste.

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Iltesto, di un unico articolo, è stato infatti licenziato ieri dalla commissione Affari costituzionali ed è pronto per l'esame in Assemblea. Duro il commento dei radicali che annunciano il loro no nella votazione. «Come già fatto oggi in commissione Affari costituzionali e nelle commissioni chiamate ad esprimersi sul provvedimento – spiega Maurizio Turco, radicale eletto nel Pd – anche domani in aula alla Camera i radicali voteranno contro la legge che sana gli effetti del decreto legge salvaliste bocciato dall'aula». «Abbiamo già contestato – prosegue – non solo l'illegalità costituzionale del decreto legge ma dell'intero procedimento elettorale che ha riguardato le elezioni regionali. Dalla presentazione delle liste, al decreto salvaliste alla cancellazione della campagna elettorale, all'occupazione televisiva è stato un susseguirsi di violazioni di regolamenti, leggi e infine della stessa Costituzione. Sostenere che ormai il voto c'è stato, che va rispettata la volontà popolare e che di conseguenza vanno sanati gli effetti del decreto bocciato dal parlamento a nostro avviso non è la dimostrazione di avere senso dello Stato (di diritto) ma semmai di averlo perso». In effetti a Montecitorio non era mai successa la reiezione di un decreto legge con l'approvazione di un emendamento interamente soppressivo del suo testo. Rappresentano una prassi consolidata gli emendamenti che mirano a sopprimere l'intero articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto. Ma mai prima di ieri un emendamento di questo genere (stavolta presentato da Gianclaudio Bressa del Pd) era stato approvato.

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