Vogliono ridurci al silenzio
Leoscenità sulle mura di casa Ratzinger sono una violenza. Gli insulti alla comunità dei credenti sono una violenza. La società occidentale guarda con fastidio chi prega e pensa che nella vita ci sia posto per il soprannaturale. Ai nemici della Chiesa non basta vedere il Papa chiedere scusa e fare pulizia nella comunità dei sacerdoti. No, i nemici della Chiesa hanno ben altro in mente: vogliono ridurla al silenzio e poi spogliarla dei suoi beni e renderla così impotente. Alcune diocesi hanno già fatto bancarotta. Voi direte: la Chiesa non ha bisogno di beni materiali per la sua missione. San Francesco predicava nella povertà assoluta, si spogliò di tutti i suoi beni. È vero, ma anche il denaro in questa storia ha la sua importanza. E tra chi la vuole abbattere ci sono schiere di avvoltoi che lo fanno solo per profitto personale. Per cancellare Ratzinger, occorre non solo colpirlo sotto il profilo morale, farlo apparire come il capo di una setta di pedofili, ma spogliare il Papato delle sue ricchezze, disarticolare l'organizzazione del Vaticano. Esagero? Non credo. Mi corre in soccorso in questo ragionamento quanto scrisse lord Acton nel suo suo libro «Cattolicesimo liberale». La domanda che ci dobbiamo porre è semplice: cosa è il Papa? E la risposta che dobbiamo cercare non è soprannaturale, ma assolutamente mondana e concreta. Secondo Acton «il Papato è la Corona del sistema cattolico». Lo storico inglese dipinge bene il ruolo del Pontefice, uno schizzo illuminante: «Via via che la Chiesa avanza verso la pienezza e la maturità delle sue forme, sfruttando le sue inesauribili risorse, e creando nuovi elementi - società, corporazioni, istituzioni - si sente più profondamente la necessità che una potente guida suprema li tenga tutti in buona armonia e li faccia prosperare, li diriga nelle loro varie sfere e nelle loro differenti vie verso i fini e gli scopi comuni a tutti, e si premunisca così contro la decadenza, il disaccordo e la confusione. Un tale compito può essere assolto solamente dalla supremazia papale, e l'importanza del Papato cresce col completarsi dell'organizzazione della Chiesa. Uno dei suoi doveri più importanti ma più delicati è di agire come mediatore indipendente, imparziale e spassionato tra le chiese e i governi dei differenti Stati». Il Papa dunque è «la Corona», la guida assoluta di un sistema che senza questa figura non può funzionare perché «la supremazia papale è il sostegno, o meglio è la pietra angolare del Cattolicesimo; senza di essa, vi sarebbero tante chiese quanti sono gli Stati o le nazioni». Colpire Ratzinger significa smantellare la Tradizione e provare a spalancare le porte a un Pontefice più accomodante. Chi conosce bene le cose vaticane mi ha confessato che si fanno già i calcoli con il pallottoliere sul successore di Benedetto XVI. Al loro posto non mi farei tante illusioni, se sono credenti dovrebbero sapere che quando c'è di mezzo lo Spirito Santo i pronostici non servono perché il gioco lo conduce qualcuno che sta più in alto. Se sono credenti. Mario Sechi