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Non passa il decreto salva-liste

Montecitorio

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Stop al decreto salva-liste. Il provvedimento interpretativo varato dal governo prima delle Regionali si arena alla Camera. L'Aula ha infatti approvato l'emendamento Bressa che prevede la soppressione dell'articolo 1 del dl. In pratica, come ha spiegato il presidente di turno Rosy Bindi, tutto il provvedimento è da considerarsi decaduto. Dopo la votazione l'Aula è stata sospesa. NON C'ERANO 42 ESPONENTI DELLA MAGGIORANZA - Al momento della votazione dell'emendamento soppressivo del decreto salva-liste non hanno partecipato al voto 38 deputati del Pdl e quattro della Lega. Tra le assenze eccellenti del partito della Libertà ci sono quelle del capogruppo Fabrizio Cicchitto, del vicepresidente della Camera Maurizio Lupi, di Niccolò Ghedini e Denis Verdini. Sono mancati all'appello anche diversi esponenti del governo, per lo più in missione. E risultano in missione anche 31 esponenti del Pdl e sette del Carroccio. L'emendamento soppressivo è dunque passato per otto voti: 262 "sì" contro 254 "nò". ASSENZE, PROBLEMA ENDEMICO - "Non ci sono rischi. si troverà una soluzione normativa", commenta a caldo il vicepresidente dei deputati del Pdl, Italo Bocchino, che esclude riflessi negativi dall'inatteso inciampo del decreto legge salva-liste in aula alla Camera. "Resta il dispiacere che siamo andati sotto perchè c'erano troppi assenti. È un problema - ha concluso Bocchino - ormai endemico". NON VOGLIONO METTERCI LA FACCIA  - Duro il commento di Massimo Donadi, capogruppo di Idv alla Camera: "Siamo di fronte ad un governo indecente. Prima vara provvedimenti vergognosi poi non ha il coraggio di venire in Parlamento e metterci la faccia per approvarli", attacca l'esponente del partito di Di Pietro. "Avranno pure vinto le elezioni ma non hanno la dignità di governare il paese", conclude.  

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