Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Pd allo sbando dice addio a Mantova

Il neo primo cittadino Nicola Sodano

  • a
  • a
  • a

Il centrodestra espugna Mantova. Sono bastati 991 voti in più rispetto ai 10.830 conquistati dal centrosinistra per incoronare Nicola Sodano primo cittadino della città dei Gonzaga. Un successo raggiunto con il 52,18% delle preferenze che gli hanno permesso di espugnare la roccaforte rossa della Lombardia. «Un risultato storico» è il primo commento nel neosindaco. «Ora a Mantova si cambia registro perché io ho raccolto il consenso di chi voleva scrivere una nuova pagina di storia». Un verdetto che era nell'aria come spiega il sottosegretario alle Infrastrutture, Mario Mantovani, principale sostenitore di Sodano: «Avevamo un buon candidato. Lavora e vive da sempre a Mantova e i suoi concittadini lo hanno riconosciuto uno di loro. Se a questo poi ci aggiungiamo che la sua sfidante, il sindaco uscente Fiorenza Brioni, non ha saputo dare in cinque anni risposte concrete alla città, il successo è scontato». Ed è proprio al centrosinistra che il sottosegretario riserva le battute più dure: «L'ultima sera di campagna elettorale sono venuti a Mantova Massimo D'Alema e Pier Luigi Bersani. Le hanno tentate tutte per vincere ma non hanno capito che ormai al Nord la sinistra non ha più nulla da dire». Da dire invece ne ha il governatore Formigoni, che con un pizzico di ironia commenta: «Cara e bella Mantova, bentornata in Lombardia». Una vittoria ottenuta nel turno di ballottaggio che consegna a Sodano una maggioranza schiacciante di consiglieri (23 per il centrodestra, 12 al centrosinistra e 2 a una lista civica) e soprattutto evidenzia come il Pdl con il 25,25% delle preferenze è riuscito a tenere a debita distanza la Lega fermatasi al 10,18% dei voti. Cosa che invece non è accaduta in un altro comune della Lombardia. Si tratta di Vigevano, città nella provincia di Pavia con oltre 62mila residenti (Mantova ne conta 48mila) dove la sfida per l'elezione del sindaco si è disputata, al secondo turno tra Antonio Prati, candidato sostenuto dal Pdl, e il leghista Andrea Sala. Il verdetto delle urne è stato impietoso per il Pdl: Sala ha battuto Prati 72,78% a 27,21%. Una débâcle che fa esultare il Carroccio: «Se avessimo votato oggi anche per le Regionali - spiega la vicecapogruppo leghista alla Camera, Manuela Dal Lago - avremmo preso ancora più voti. Gli italiani ci riconoscono sempre di più di essere il partito dell'affidabilità».

Dai blog