L'Api di Rutelli riparte da Roma
.Hanno esordito ieri il portavoce romano del movimento, Luciano Nobili, trentenne già alla guida dei Giovani Dl, e il coordinatore Alberto Gambino. Non è un caso che Francesco Rutelli rafforzi il partito nella sua città. Suonerà paradossale ma il coraggioso fondatore di Api, che da giorni punta i riflettori sul buon risultato della sua formazione in tante Regioni, deve incassare il fallimento proprio a Roma e nel Lazio. Nel suo quartier generale. Nel 1993 è stato il sindaco più votato nella storia del Campidoglio, è stato ministro dei Beni culturali, candidato premier, poi ha tentato, nel momento peggiore, di riconquistare la città eterna. Non ce l'ha fatta per un soffio. In seguito ha deciso di uscire dal Pd. Ma non è riuscito a spaccarlo e si è dovuto accontentare. Alle Regionali ha conquistato in Calabria il 2,8%, nelle Marche il 2,2 (ce l'ha fatta l'ex sindaco di Osimo, Dino Latini), in Campania il 3,2% con un seggio, in Basilicata il 4,8 con Alessandro Singetta (determinanti al ballottaggio a Matera). Ci sono poi le città: a Benevento il 9,5%, a Caserta il 7, a Potenza il 6,5, a Cosenza il 6%. In Puglia, dove ha costruito metà della lista civica di Vendola, ha conquistato un eletto, soprattutto grazie all'impegno di Pino Pisicchio. In Veneto, dove l'intesa con l'Udc ha funzionato, Api ha avuto un buon risultato. Nel Lazio, invece, è stata una doccia fredda. Rutelli aveva due candidati: uno ufficiale nella lista civica della Bonino, l'ex senatore Sandro Battisti, l'altro ufficioso nella formazione della Polverini, l'ex consigliere regionale Gianfranco Bafundi. Risultato: Battisti ha conquistato 1.519 voti, Bafundi 5.803. Nessuno dei due, ovviamente, è stato eletto. «Lo schema politico non era favorevole - si giustificano dal partito - Né la Bonino né la Polverini erano candidate che potevano spingere i simpatizzanti di Api a votare in massa». D'accordo, ma possibile che il primo sindaco del modello Roma abbia così pochi amici? «Dove abbiamo presentato il nostro simbolo siamo andati bene - rincarano da Api - E poi va considerato che il movimento è nato il 12 dicembre a Parma e le liste per le Regionali dovevano essere presentate entro il 26 febbraio. Considerato anche che non abbiamo soldi, troppo bene siamo andati». Sarà vero, ma nel Lazio ci si aspettava di più da un leader come Rutelli. «Roma gli ha voltato le spalle», dicono alcuni suoi ex compagni del Pd. Lo aveva già fatto alle Comunali di due anni fa preferendogli Gianni Alemanno. Forse anche per questo l'assemblea nazionale è stata convocata il 23 e 24 aprile proprio nella Capitale.