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Silvio si rafforza tra gli ex di An

Ignazio La Russa e Maurizio Gasparri

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E va bene che Fini continua a contestarlo appena può. E va bene pure che il mondo finiano pullula di iniziative tra fondazioni, associazioni, siti internet, riviste e giornali che certo non sono nell'ortodossia berlusconiana. Ma è ben difficile che nei nuovi consigli regionali possano arrivate siluri contro il Cavaliere. Soprattutto perché la componente più berlusconiana dell'ex An s'è rafforzata da questa tornata elettorale. Il gruppo che fa capo a Maurizio Gasparri e Ignazio La Russa, infatti, si consolida all'interno della destra e in qualche caso ottiene anche qualche miglioramento significativo. Bisognerà attendere i dati definitivi soprattutto con le opzioni.   Ci sono infatti alcuni deputati che sono stati eletti consiglieri regionali oppure potrebbero essere nominati assessori: i due incarichi (quello nazionale e quello regionale) sono incompatibili e pertanto chi si trova in quella condizione dovrà scegliere. Tuttavia, stando ai conti effettuati dall'ex Destra protagonista di Gasparri-La Russa, gli ex An eletti in questa tornata sono 80, con un lieve incremento visto che erano 75. L'ala berlusconiana conferma la sua presenza con un aumento in media e sale così a 38 eletti. Diciassette ciascuno sono per l'ex Destra sociale, la componente che fa capo a Gianni Alemanno, e per l'ex Nuova Alleanza, la componente di Urso e Matteoli.   Quest'ultima un tempo era quella che faceva riferimento direttamente a Fini ma negli ultimi tempi soprattutto il ministro delle Infrastrutture ha preso le distanze dalle prese di posizione del presidente della Camera. Restano circa otto esponenti che fanno direttamente riferimento a Fini o comunque non sono collocabili in nessuno dei vecchi gruppi interni ad Alleanza nazionale. Gasparri e La Russa sono soddisfatti anche del ricambio generazionale compiuto. Eletta per esempio in Piemonte Augusta Montaruli che era salita agli onori della cronaca per aver contestato e messo in difficoltà Marco Travaglio nello studio di AnnoZero. Ancora prima la pasionaria di Azione Universitaria aveva anche contestato un presidio antifascista alla sua università. Con lei premiato, stavolta in Toscana, anche Andrea Donzelli, il leader proprio degli universitari di destra nonostante le resistenze interne. Bis delle Marche con due giovani promesse, Elisabetta Foschi a Pesaro e Francesco Acquaroli a Macerata. Ce la fanno anche Barbara Bonino sempre in Piemonte, Fausto Orsomarso in Calabria che si era presentato in campagna elettorale con uno spot che faceva la caricatura di Braveheart, Domi Lanzollotta in Puglia molto legato a ras locale Francesco Amoruso e vicesindaco di Castellana. Poi c'è la truppa laziale grazie all'asse con i "gabbiani" di Fabio Rampelli che ne hanno eletti ben sette a cominciare da Chiara Colosimo. Uno in particolare è diretta espressione del capogruppo del Pdl in Senato, Pino Palmieri. A tutti andrebbe aggiunto anche il neogovernatore dell Calabria che proviene dalle file di Destra protagonista anche se in ottimi rapporti con Fini. Sul territorio dunque si rispecchiano i rapporti di forza all'interno della destra anche perché a conti fatti sono stati rispettati le percentuali di partenza tra Forza Italia e An. Anche sul territorio dunque Fini non sembra avere grandi truppe. O almeno tali da poter puntare alla scalata del Pdl dall'interno o dal basso visto che i consiglieri rispondono ancora alle vecchie componenti di via della Scrofa che mai come in questo momento - seppur con gradazioni diverse - sono schierate con Berlusconi.  

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