Polverini: caccerò gli ultimi nominati Pdl diviso per fare la festa a Renata
.Sarà che alla Pisana ci sono ancora Forza Italia e Alleanza Nazionale, fatto sta che il nuovo presidente della Regione ha dovuto partecipare a due eventi distinti per celebrare la sua elezione. Non è un caso che giovedì scorso dal palco di piazza Vittorio, dove c'erano gli ex An, la governatrice abbia cominciato il suo discorso con un «C'è chi dice che festeggiamo troppo, io dico che festeggiamo il giusto». Poi ha stappato lo spumante tra Maurizio Gasparri e Giorgia Meloni. Di Forza Italia si sono viste solo la portavoce del comitato elettorale Beatrice Lorenzin e la giovane deputata Anna Grazia Calabria. Gli altri: Rampelli, Marsilio, Cursi, la Rauti. Ieri, invece, a Cesano è stata la volta della componente azzurra. L'appuntamento è stato annunciato qualche giorno fa con un manifesto che ha destato le ire dei colleghi di An. Per due motivi: perché lo slogan era «La nostra vittoria» e perché tra i nomi dei partecipanti c'era anche Alfredo Milioni, l'esponente azzurro legato al pasticcio delle liste. A Cesano c'erano oltre duemila persone. Un successo soprattutto per l'organizzatore, Giuseppe Cangemi, vicecoordinatore romano del Pdl. In prima fila Fabrizio Cicchitto, che ha rimarcato come «io e Gasparri siamo stati i precursori della vittoria, portando Renata nelle province sin da subito intuendo il ruolo che avrebbero avuto». Chiaro anche Antonio Tajani: «Renata Polverini è stata quella che ha creduto di più nella vittoria. Ora deve fare tutto il contrario di ciò che è stato fatto nel passato. Evitare lottizzazioni di posti soprattutto nella sanità, raccomandazioni a vario titolo e occupazioni di posti di potere: deve scegliere le persone più capaci e in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini e deve tagliare le unghie a chi vuole mettere le mani sulla sanità». La Polverini ha risposto senza indugi: «Impugnerò tutti gli atti amministrativi compiuti nell'ultimo mese dalla Giunta regionale uscente e manderò a casa tutti i dirigenti nominati in quest'ultimo periodo. Il centrosinistra mi ha sottovalutato durante tutta la campagna elettorale, consiglio loro di non continuare a farlo. La prossima settimana arriverò in Regione e farò capire che la musica è veramente cambiata». E se Giuseppe Cangemi, forse anche con un po' di malizia nei confronti degli aennini, non ha esitato a precisare che la «Polverini è una di noi» e a sottolineare «lo straordinario risultato ottenuto in questo Municipio, l'unico nel quale Renata ha battuto e surclassato la diretta concorrente per la presidenza», l'eurodeputato Alfredo Pallone ha spiegato: «Dobbiamo ringraziare Silvio Berlusconi che è sceso in piazza al nostro fianco, non tirandosi indietro quando tutti scappavano, piuttosto mettendoci la faccia». Dunque Fi mostra i muscoli, resta infatti aperta la questione con An. Non si tratta di problemi organizzativi. Si può fare più politica in una festa che andando tutti i giorni in Parlamento. Il punto è che il momento è delicato. Nei prossimi giorni la Polverini dovrà formare la giunta e An ha già preso in mano la pratica, sfruttando i vuoti nella componente azzurra. Ma qui una poltrona vale il futuro. Dunque niente scherzi. An al timone non è andata giù agli esponenti locali di Fi, convinti che la vittoria sia figlia soprattutto del loro impegno nelle province. Il ragionamento è questo: a Roma, quartier generale degli aennini, sono stati persi più di 100 mila preferenze mentre nelle altre zone, soprattutto a Latina e a Frosinone, hanno stravinto gli acchiappavoti di Forza Italia, a cominciare da Fazzone, re del sud pontino e Pallone, della Ciociaria. Un risultato che peserà sull'assetto della nuova Giunta.