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Marcegaglia diventa lady di ferro

La presidente di Confindustria Emma Marcegaglia

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La ricreazione è finita, il centrodestra ha vinto anche le Regionali e ora ha davanti tre anni senza elezioni che vanno sfruttati per fare quelle riforme che sono inderogabili. È l'ultima chiamata a Berlusconi quella che il presidente della Confindustria Emma Marcegaglia lancia al forum di Parma del Centro studi. Con toni determinati la Marcegaglia chiede «impegni precisi e tempi certi» perchè non è più il momento delle «promesse generiche», non ci sono più alibi per rinviare. Rivolgendosi direttamente al presidente del Consiglio seduto in prima fila, la numero uno degli industriali scandisce una «road map precisa», un'agenda «vincolante» in sei punti per le riforme. «Un'ultima sfida, senza appello». Ed ecco quindi le tappe: semplificazione della macchina dello Stato, fisco, federalismo fiscale, ricerca, infrastrutture, nucleare. La Marcegaglia sciorina uno ad uno i temi di questo percorso virtuoso per la rinascita del Paese e ad ogni punto, guardando negli occhi il premier lo incalza: «Su questo ti chiedo un impegno». Chiede di cominciare subito, mettendo in campo, al massimo per fine maggio, 2,5 miliardi puntando su ricerca, innovazione e infrastrutture. E sempre rivolta al premier: «Sarebbe bello se alla nostra assemblea di maggio tu venissi dicendo di aver stanziato questi soldi». Entro la fine anno un'altra sfida: creare 50 miliardi di ricchezza e 700 mila posti di lavoro spingendo la crescita del 2% l'anno in tre anni. La strada è solo una: «un piano serio per tagliare la spesa pubblica improdutiva dell'1% del pil l'anno per tre anni. Tagli su enti inutili e consiglieri di municipalizzate, stretta su falsi invalidi e rigore sulla sanità. Il taglio della spesa è una strada obbligata per ridurre le tasse «perchè cittadini e imprese hanno stretto la cinghia e se lo Stato chiede solo a noi e non lo fa, non è tollerabile». Per la riforma del fisco «non si possono aspettare tre anni».   La Marcegaglia chiede di «abbassare le tasse su chi tiene in piedi il Paese, cittadini e imprese» e per queste cominciare dall'Irap. E poi avanti sul nucleare e sul federalismo ma che sia efficiente. «C'è chi teme che la Lega voglia fare troppo». Alle Regioni chiede di attuare il piano casa. La Marcegaglia chiude con un monito a Berlusconi: «Dimostrate che siete davvero il governo del fare».  

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