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Il «nodo Fazzone» si sarebbe sciolto

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Èquesta l'ultima indiscrezione sulle trattative all'interno del centrodestra per la formazione della giunta regionale. Il candidato più votato del Lazio, infatti, avrebbe scelto di rimanere in Senato. Un passo decisivo verso la rivendicazione di Forza Italia della vicepresidenza della Regione Lazio. Un punto questo sul quale gli azzurri non cedono di un passo, neanche davanti alla proposta di lasciare la vicepresidenza all'Udc, come previsto dagli accordi elettorali in «cambio» di un assessorato di peso che sarebbe spettato sempre ai centristi. Ma il nome sul più probabile numero due della Polverini è sempre quello: Fabio Armeni. La seconda opzione sul tavolo sarebbe quella di dare la vicepresidenza a Fi ma senza deleghe o con responsabilità minori. L'Udc verrebbe dunque ripagata con la presidenza del Consiglio regionale, sul quale però ha puntato anche Storace (che prenderebbe almeno un assessorato per Teodoro Buontempo) e due assessorati (l'Udc ne chiederebbe a questo punto tre). I nomi sono quelli di Rodolfo Gigli (alla guida dell'aula), Pietro Sbardella (probabilmente all'Urbanistica o ai Lavori pubblici), Anna Teresa Formisano (Politiche sociali). Nessun problema invece per gli eletti Pdl nelle Province, come ribadito spesso dalla Polverini, saranno ben rappresentate. Posto assicurato dunque per i più votati a Viterbo (Francesco Battistoni), Frosinone (Franco Fiorito), Rieti (Antonio Cicchetti), Latina (Stefano Galletto o Giovanni Di Giorgi). Il problema, insomma è Roma dove le parole della Polverini (gli esclusi del Pdl in giunta) si scontrano con gli equilibri delle correnti. Se su Pietro Di Paolo (Mobilità o Agricoltura) e Luca Malcotti (Bilancio o Personale) ormai i dubbi sono ridotti al minimo, si tratta soprattutto per Bruno Prestagiovanni e Francesco Lollobrigida per quanto riguarda gli ex di An; per Massimiliano Maselli e Pino Cangemi per gli ex di Fi; mentre si è all'impasse per quanto riguarda la quota rosa prevista dallo statuto. Con Isabella Rauti in pole position per la vicepresidenza del Consiglio regionale, si crea un ulteriore «vuoto» nelle caselle femminili. E il totogiunta «rosa», ad eccezione di Olimpia Tarzia e Isabella Rauti, finora non ha convinto praticamente nessuno.

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