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Dal nucleare alla difesa Nasce l'asse Italia-Francia

Il ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola

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PARIGI - Un vertice a tutto campo quello che ieri a Parigi ha rilanciato la cooperazione bilaterale tra Italia e Francia, segnando la nascita di un nuovo asse: a partire dalla collaborazione sul nucleare civile, con il presidente Nicolas Sarkozy che ha «reso omaggio alla decisione storica» del governo italiano e di Silvio Berlusconi di tornare all'atomo per produrre energia. Una decisione «doverosa», ha sottolineato il premier italiano, visto che la rinuncia al nucleare è costata troppo all'Italia in termini di bollette e competitività. Ma sul tavolo dei due leader, e della loro nutrita schiera di ministri (sette quelli italiani presenti), hanno trovato posto tutti i principali dossier bilaterali, con venti documenti - tra accordi e dichiarazioni congiunte - siglati nel summit. Segno, ha detto Berlusconi, della «collaborazione concreta» tra i due Paesi: dalla difesa, alla sancita «pax ferroviaria», all'immigrazione clandestina. Da Berlusconi e Sarkozy è inoltre stato ribadito con decisione il sostegno alla Grecia travolta dalla crisi. «Abbiamo il dovere, ma anche l'interesse, a dare un supporto alla Grecia», pena «conseguenze molto negative sulla nostra moneta unica e sulla nostra economia». Ma ieri all'Eliseo il capitolo più corposo del vertice è stato appunto quello dedicato al nucleare, con la firma dei diversi accordi intergovernativi: sulla cooperazione universitaria per la formazione scientifica e tecnica, sulla sicurezza nucleare e la radioprotezione e sulla gestione delle scorie, accanto all'accordo tra le imprese Areva e Ansaldo Nucleare per una partnership industriale. Berlusconi ha quindi voluto rassicurare che «oggi le centrali nucleari sono assolutamente sicure», annunciando di volerlo spiegare ai cittadini italiani anche attraverso campagne televisive. Grande soddisfazione è stata espressa anche dal ministro Scajola, proprio per gli obiettivi raggiunti nel settore nucleare. «Non abbiamo perso tempo: ad un anno dalla firma dell'accordo tra Berlusconi e Sarkozy a Roma, con oggi sono stati firmati 11 accordi che riguardano cooperazione industriale, formazione e sicurezza. E da ieri, sul versante italiano, è stato approvato in via definitiva lo statuto dell'Agenzia di sicurezza nazionale». Piena collaborazione anche sul fronte della difesa, con la creazione di una brigata alpina congiunta di «circa 6000 uomini», ha detto il ministro della Difesa Ignazio La Russa. E sul contrasto all'immigrazione clandestina, con la nascita entro il 2011 di una forza di azione rapida italo-francese di guardie di frontiera da dispiegare ai confini dell'Ue. Italia e Francia stanno inoltre «lavorando all'idea di un tribunale speciale» contro la pirateria, ha annunciato il ministro degli Esteri Franco Frattini, in un'ottica di sostegno a Kenya e Somalia nel far fronte al fenomeno che sta mettendo in crisi il traffico commerciale al largo delle loro coste. In un clima disteso, favorito anche da una splendida giornata di sole, Berlusconi ha ricordato i suoi anni giovanili a Parigi, accennando qualche parola di francese e citando Charles Trenet. Dal canto suo, il capo dell'Eliseo ha voluto sottolineare «l'amicizia e la convergenza di vedute» tra Italia e Francia («il legame tra i nostri Paesi non è un segreto per nessuno», ha detto). Infine dal presidente del Consiglio un grazie alla Francia «per la generosità» dimostrata con il contributo di 3,2 milioni di euro al restauro della chiesa delle Anime Sante dell'Aquila, gravemente danneggiata dal terremoto di un anno fa.

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