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La umma non può accettarla, è un collettivismo gnostico a base fondamentalista.

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Tradotto:a morte. Lo Stato del Marocco teme l'ordine internazionale e non vuole fare più morti di quanti già ve ne siano nei Paesi arabi, e allora espulsione. Senza se e senza ma. Accusa formale. Proselitismo.Come osserva Souad Sbai su Libero, il Marocco, come tutti i Paesi musulmani, vieta per legge il proselitismo. Non circola molto Locke da quelle parti e la traduzione del suo saggio sulla tolleranza fatica a trovare un editore, a quanto pare. D'altra parte, i convertiti al cristianesimo fanno paura perché, in Marocco, sono molti. Secondo statistiche già pubblicate, entro il 2020, i cristiani saranno 3 milioni, il 10% dell'intera popolazione. La umma non tira più, meglio la libertà di Cristo. Allora, quel fantastico Stato laico e "moderato" che si chiama Marocco, ma potremmo anche aggiungere l'Egitto, manda tutti fuori dai confini nazionali. Il problema è grave, anzi si tratta di una vera e propria emergenza mondiale. Perché qui abbiamo, da un lato, Stati di fatto totalitari che non accettano le più elementari libertà naturali e i diritti umani, e, dall'altro, l'Onu, le Ong, i giornaloni laicisti americani ed europei, e gran parte dell'intellighenzia occidentale che fa finta di non sapere. Le università europee fanno convegni sul multiculturalismo quando quest'idea di società fa acqua da tutte le parti ed è stata abbandonata anche dalla sinistra anglosassone, dal Labour. I laicisti concionano da mane a sera sui diritti umani ma a nessuno fa problema che la gente nel mondo arabo non possa adorare il Dio di Gesù Cristo e non più Allah. Neanche quelle menti fini e liberali che sono gli ebrei pongono problemi in merito, anzi sembrano intenti a coltivare l'orticello della loro dignità tradita ma non la verità delle posizioni altrui. L'Islam fa paura. E questa sarebbe una civiltà laica? E soprattutto: il dialogo tra ebrei e cristiani dovrebbe realizzarsi sotto questi auspici? I Radicali, una volta, almeno aiutavano i cattolici perseguitati nel Vietnam comunista, forse per una sana dose di anticomunismo che me li rendeva anche un po' simpatici. Una volta. Oggi anche loro si sentono a casa in questa caserma di smarriti di cuore. Muoiono milioni di cristiani ogni anno e nessuno muove un dito, né dice qualcosa. Pochi anche tra le fila della gerarchia ecclesiastica, a dire il vero. Certo, il tema è scabroso e il sangue degli innocenti grida vendetta al cielo, dunque non c'è più tempo per convegni e raduni con Cacciari, capisco. Intanto, sotto i nostri occhi, si consumano tragedie epocali e il XXI secolo sembra confermare la profezia del grande teologo von Balthasar: moriremo dopo aver pranzato nei salotti dei nostri carnefici. Raffaele Iannuzzi

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