Bloccato dal Tar il bando per i dirigenti
Ilmigliore di tutti, quello con i posti più pagati. Ma è stato sospeso dal Tar subito dopo la prova scritta. Il motivo? Il Consiglio regionale del Lazio non fece l'«avviso di mobilità». Una mancanza rilevante perché prima di richiedere l'assunzione di altre persone, la Pisana avrebbe dovuto verificare la possibilità di trovare quelle figure professionali all'interno dell'amministrazione. Magari si sarebbero potuti spostare dirigenti da altri uffici, innanzitutto dalla sede della giunta regionale a quella del Consiglio. Ma la Pisana non lo fece. Dunque a seguito di un esposto, il Tribunale ha fermato quel concorso. Nel frattempo la prova scritta era stata superata da vari candidati. Fu allora che i sindacati di base prepararono un volantino che denunciava la presenza nei concorsi di parenti e addetti alle segreterie dei partiti. Nei corridoi della grande sede in via della Pisana se ne parlò qualche giorno. Poi più niente. La questione fu risvegliata dal consigliere di Forza Italia Massimiliano Maselli, che convocò una conferenza stampa specifica, sottolineando anche delle irregolarità nei questionari: quesiti tecnici complicatissimi e domande che invece non avevano niente a che fare con le materie del concorso. Nella lista, parziale, dei candidati presentata allora (non si era ancora svolta la prova orale) parecchi erano quelli di «famiglia» politica. Ma anche in quel caso la denuncia si perse nel vuoto. Impossibile dimostrare l'aiuto concreto dell'esponente del partito di turno al candidato. Soltanto sospetti e, di certo, strane coincidenze. Anche perché in questo caso i collaboratori del Consiglio regionale hanno ricevuto mezzo punto in più ogni sei mesi di servizio, fino a un massimo di tre punti e soltanto per la prova orale. Poco per essere davvero privilegiati nella valutazione.