Non solo gli ex di An ad aver compiuto il miracolo ma anche, o secondo alcuni soprattutto, gli ex di FI
«Èfuori di dubbio che la vittoria della Polverini è merito sia del presidente Berlusconi, che è sceso in campo in prima persona per recuperare una situazione che si era fatta difficile, sia del Pdl romano, guidato nei fatti da Gianni Alemanno, che è riuscito a riversare nella lista Polverini il 95% dei propri elettori. Ciò ha garantito quelle centinaia di migliaia di voti in più che hanno permesso alla Lista Polverini di vincere a Roma con l'apporto delle Province. In questo modo il risultato elettorale rivela che sta nascendo una nuova classe dirigente a Roma e nel Lazio». Così l'assessore capitolino al Commercio, Davide Bordoni, commenta dalla parte «azzurra» l'ascesa alla Pisana di Renata Polverini. Onorevole Bordoni, si parla tanto del ruolo degli ex di An nella vittoria delle Regionali, FI è stata a guardare? «Il contributo dell'ala moderata del Pdl, o se preferisce degli ex di FI, è stato enorme. Basti pensare al gran lavoro svolto da Fabrizio Cicchitto e Antonio Tajani, due big della politica che si occupano a tempo pieno di Roma. C'è poi tutta una classe dirigente che si è spesa con successo per questa città, basti pensare al lavoro svolto in giunta dagli assessori Antoniozzi, De Lillo, Corsini, e all'apporto di una nuova classe dirigente che sta emergendo come il presidente del Consiglio comunale Marco Pomarici i consiglieri Quarzo, Aurigemma, Cantiani e Gasperini oltre ai big come Lorenzin e Barelli e lo stesso vicesindaco Cutrufo». Insomma, FI c'è. Ma si vede sempre troppo poco? «Assolutamente no, basti pensare al risultato elettorale, dove la parte moderata e cattolica ha avuto un successo enorme, come dimostra il successo straordinario di Olimpia Tarzia». Il successo degli azzurri si è visto anche nei Municipi, dove il centrodestra moderato ha retto meglio rispetto alle zone governate dagli ex di An. Cambieranno gli equilibri adesso? «Non si tratta di equilibri ma di rilanciare il partito romano e laziale». Un partito, il Pdl, che secondo molti non è ancora nato a livello territoriale. «Il Pdl è nato da una fusione a freddo, adesso occorre costruire e integrare bene la struttura e la classe dirigente che sta emergendo. Il crollo del Pd a Roma è un altro punto poi dal quale partire per costruire un rinnovato Pdl che non sia una sovrapposizione tra FI e An ma una vera e propria osmosi». Con Alemanno al Comune e la Polverini alla Regione sarà forse più facile anche strutturare il partito nel territorio, non crede? «Sono convinto che la Polverini, così come Alemanno ha ben fatto a Roma, farà una giunta di governo equilibrata, all'insegna della collegialità che sono poi i presupposti per affermare il partito e il programma di governo nel territorio. Tutti elementi questi, sui quali costruire il partito e far crescere la classe dirigente locale. Noi, insomma, ci siamo».