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La vicepresidenza sarà di Forza Italia

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.Gli equilibri politici usciti dalle urne, infatti, stanno creando più di un problema. Tra i primi «accordi» a saltare ci sarebbe quello con l'Udc. L'alleanza con la Polverini, siglata dallo stesso Casini, prevedeva la vice presidenza della Regione a Luciano Ciocchetti (già pronto a dimettersi da Montecitorio) e due assessorati «di peso». Ora però, con l'Udc che non ha aumentato il consenso, nonostante il peso decisivo del voto cattolico, intercettato a Roma dalla Lista Polverini, le carte si rimettono in gioco. Così ieri, in una riunione tra pochi, lo stesso sindaco Alemanno si sarebbe fatto carico di presentare la nuova opzione agli alleati dell'Udc: la presidenza del Consiglio regionale, che andrebbe così a Rodolfo Gigli e due assessorati «medi», come potrebbe essere quello al Lavoro e alle Politiche giovanili e quello al Personale. In questo modo per il numero due della Polverini verrebbe accolta la richiesta degli azzurri che chiedono a gran voce la vicepresidenza per Fabio Armeni che potrebbe tuttavia cedere la delega all'Urbanistica. Già pronto il posto alla Mobilità per Pietro di Paolo, ai Lavori pubblici potrebbe invece andarci Francesco Lollobrigida (in asse così con il rampelliano Ghera in Campidoglio), mentre alla guida dell'Ambiente potrebbe essere chiamato Massimiliano Maselli. Ma sul totogiunta si aggira tuttavia lo «spettro» de La Destra. Il partito di Storace che ha ottenuto un ottimo risultato andando «pari» con l'Udc, si aspetta almeno un assessorato, considerato che vedrebbe sfumare anche la possibilità di ottenere la presidenza del Consiglio regionale. Difficile però trovare la quadra, tra gli esclusi, le province e chi ha portato una vera valanga di voti, come Fazzone che ha superato le 28 mila preferenze. Ecco allora che sul tavolo delle trattative per la giutna regionale ci finisce a pieni voti il rimpasto della giunta capitolina. Allo studio la proposta che prevede un assessorato a Roma per il partito di Storace, come ad esempio quello alle Periferie che sarebbe ben guidato da Teodoro Buontempo, e la presidenza di una commissione regionale di peso per Storace, come ad esempio quella al Bilancio. Ipotesi queste sulle quali si confronteranno nei prossimi giorni i vertici dei partiti alleati. Per i cosiddetti «esclusi minori», ovvero gli ex candidati Pdl su Roma e Provincia, che non erano in Consiglio regionale, come Folgori e Saraceni, si apriranno a giorni le trattative per un posto nei Cda delle società regionali e comunali.

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