E a difenderlo ci pensano Bonino e Pannella
Oddio,non è poi tanto paradossale. In fondo mentre Walter Veltroni aveva inglobato il partito nella sue liste (9 posti sicuri, 6 deputati e tre senatori), Pier Luigi Bersani li ha trattati alla pari stringendo una quasi alleanza che ha permesso a Bonino di giocarsi fino all'ultimo la presidenza della Regione Lazio. E siccome un po' di riconoscenza non guasta, ecco che il fortino di Torre Argentina si trasforma, per un giorno, nel primo avamposto della riscossa bersaniana. Bonino e Pannella, dopo il silenzio post-elettorale, si presentano ai giornalisti per commentare l'esito della Regionali. Nessuna recriminazione nei confronti degli alleati, ma un duro atto d'accusa all'alleanza politico-ecclesiastica che ha potuto operare indisturbata su tv e radio. I Radicali consegnano uno specchietto che riassume la presenza televisive delle forze politiche nell'ultima settimana di campagna elettorale. «Contro di me non ho avuto Renata Polverini - spiega Bonino - ma un'alleanza Berlusconi-Bagnasco che potrebbe essere anche legittima se uno potesse rispondere ma il dramma è che tutto è a senso unico». Secondo i dati presentati, infatti, nei sei giorni che hanno preceduto il silenzio elettorale il centrodestra ha potuto godere del 63% degli interventi in voce al Tg1, 58% al Tg2, 52% al Tg3, 80% al Tg4, 68% al Tg5 e 86% a Studio Aperto. Nello stesso periodo Silvio Berlusconi ha fatto segnare: 22.7% al Tg1, 17.3% al Tg2, 15.7% al Tg3, 73.65% al Tg4, 39% al Tg5, 85.3% a Studio Aperto. E i Radicali? 1.7% al Tg1, 1.4% al Tg2, 3% al Tg3, 0 al Tg4, 2.9% al Tg5, 0 a Studio Aperto. Una disparità che ha fatto la differenza. E sbaglia chi pensa che siano stati altri i fattori determinanti nella sconfitta. Ma il Pd? Ma quel fuorionda messo in onda due giorni fa da Striscia la notizia in cui la candidata governatore, prima del voto, parlava dei Democratici che non avevano voluto mettere la faccia su una sconfitta? Bonino non ha nessuna intenzione di attaccare il Pd. Anzi. Quando gli viene rivolta la domanda, la leader Radicale coglie subito la palla al balzo per ringraziare Pier Luigi Bersani e il suo gruppo per l'impegno «deciso, determinato e generoso» che hanno messo nel sostenere la sua candidatura. Certo, ammette, «parti e settori del partito non erano entusiasti. Ma non è una novità, l'hanno detto pubblicamente. Immagino che chi non era d'accordo non si sia impegnato». In ogni caso si tratta di considerazioni che per Bonino rappresentano un «corollario», il vero nocciolo della questione resta lo squilibrio televisivo e «l'assoluta illegalità dell'intero processo pre-elettorale ed elettorale». Per Bersani e i suoi solo parole d'amore. Anche da Marco Pannella che annuncia pubblicamente che «se il Pd darà forza e ufficialità alla linea di Bersani tornerò a chiederne la tessera». Chissà se Pier Luigi, con tutti i problemi che ha a tenere buoni i Di Pietro, i Grillo, i Franceschini, ne sarà felice. Nic. Imb.