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È Nichi la ciambella della sinistra

Nichi Vendola

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BARI - Attacca la sinistra salottiera, riserva battute ironiche al suo bersaglio preferito, il ministro Raffaele Fitto (dimessosi dall'incarico nelle ore successive al voto) e si propone come «trait d'union» per una nuova alternativa al berlusconismo, da costruire magari destrutturando il Partito democratico. Nichi Vendola, rieletto con quasi il 49% dei voti alla presidenza della Regione Puglia, è l'unico governatore in carica proveniente dalla sinistra alternativa («un'anomalia di buona politica»). Lunedì sera ha fatto le ore piccole, tra il comizio in Piazza della Libertà a Bari e la festa con i sostenitori a Terlizzi, suo paese natale. Solo ieri, in tarda mattinata, si è affacciato con la sciarpa portafortuna al collo nella Fabbrica di Nichi, il quartier generale nel centro del capoluogo. Militanti, dirigenti e parlamentari democratici auspicano un suo coinvolgimento per realizzare una nuova formazione politica. In realtà lo immaginano già al posto del segretario Pier Luigi Bersani. «Più che del nuovo leader - ha spiegato il portavoce nazionale di Sel - vorrei discutere del futuro del centrosinistra». Provando ad allontanare da sé ogni aspirazione personalistica, Vendola esalta «la riconnessione tra popolo e politica inveratasi con la mia rielezione. E il quadro generale ci chiede di non attendere immobili il crollo del berlusconismo. «Non possiamo - ha avvertito - semplicemente restare a guardare l'avversario scrutandone le rughe, l'invecchiamento e i segnali di malattia: dobbiamo indicare una strada di uscita dalla crisi. Ma il fronte dell'opposizione è ancora molto caotico. C'è qualcosa di peggio del berlusconismo ed è il berlusconismo addizionato di leghismo. Questo è accaduto nel Nord». Nelle regioni settentrionali, infatti, a sinistra si registra un ulteriore arretramento. Nikita non nasconde il problema: «Nel Nord Italia abbiamo consensi soprattutto nei centri urbani. Diventiamo minoritari andando nelle province. Che siano piemontesi o laziali, lì il centrosinistra si divide tra affanno e piena disfatta». Il margine con cui ha conquistato la conferma nel Palazzo della Regione sul lungomare di Crollalanza è di dieci volte superiore a quello del 2005, un dato che lo rende di fatto un interlocutore nazionale per Bersani e Di Pietro. E nonostante il risultato non brillante del suo movimento, Sel (premiato con consensi rilevanti solo in Puglia). «Ritengo che ciascun attore del centrosinistra sia inadeguato - ha sentenziato ancora - portatore di una storia parziale, inefficace per ricostruire una egemonia culturale: se ciascuno di questi attori facesse un passo indietro e tutti insieme un passo in avanti, potremmo mettere in piedi il cantiere dell'alternativa». In questa formula vorrebbe coinvolgere anche l«Udc di Pier Ferdinando Casini e Io Sud di Adriana Poli Bortone: «Dovremo essere pronti ad accogliere i soldati in fuga dal fronte moderato egemonizzato da Berlusconi». Per sostanziare questa proposta, aggiunge una piattaforma di contenuti: «Se il centrodestra è stato un grande moltiplicatore di paure e precarietà, il centrosinistra ha davanti a sé un bivio: o diventa una grande fabbrica dei diritti e dell'ecosostenibilità o incarnerà un racconto noioso e poco mobilitante». Intanto il modello Vendola sta per essere esportato anche a Roma, dove presto sarà operativa una Fabbrica di Nichi.

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