Trionfo Renata «La vittoria
Lagiornata più lunga finisce con le lacrime e l'abbraccio liberatorio in piazza del Popolo. Dopo un pomeriggio sul filo di lana, con i dati costantemente in equilibrio e trascorso lontano dal mondo della politica e dal suo comitato elettorale, al cinema a vedere Alec Baldwin e Meryl Streep in «È complicato» e a passeggiare «per non agitarmi», Renata Polverini (nella foto Pizzi) può finalmente piangere. È lei il nuovo governatore della Regione Lazio. Vince d'un soffio. Ma vince, battendo sul filo di lana l'avversaria di centrosinistra Emma Bonino. Arriva alle 23 in piazza del Popolo, Renata, dopo aver ricevuto un sms dal comitato Bonino: «Avete vinto voi». Mentre il suo popolo, quello del Pdl, le canta «Polverini presidente, Polverini presidente», lei scoppia in lacrime, mostrando il suo cornetto portafortuna: «Finalmente ho pianto», dice in piedi su una sedia facendo con le dita il segno della vittoria dal suo gazebo. È il momento dei ringraziamenti alla madre («Ha lavorato tutta la vita per farmi crescere, ha fatto tanti sacrifici»), al presidente del Consiglio Berlusconi e ai militanti del Pdl, soprattutto ai candidati della lista esclusa («Hanno fatto una politica con la P maiuscola»). Ma soprattutto alle province, fondamentali per il suo successo, a cui dedica «un grande e affettuoso saluto». «Li abbiamo polverizzati. Se siamo qui è perché la democrazia ha prevalso su tutto quello che è successo in questa campagna elettorale. Non si può andare contro la volontà popolare - aggiunge con un filo di polemica - Nessuno osi più sfidare la gente. Io l'ho sempre sentito che finiva così. È stata una vittoria storica, non so per quanti anni la ricorderemo». Poi aggiunge: «Stanotte non si dorme, da domani inizierò a lavorare», tutti al Laboratorio Lazio - dove ad attenderla c'è la madre Gianna - per festeggiare e ricevere la telefonata d'auguri della Bonino. Portata in trionfo dai parlamentari Pdl Stefano De Lillo e Fabio Rampelli, Renata stappa una bottiglia di champagne sugli scalini della piazza insieme al sindaco di Roma Gianni Alemanno che dice: «Ha vinto la democrazia, questo è un miracolo, nonostante la lista annullata e tutti i problemi burocratici. Un grande trionfo». Di miracolo parla anche il ministro della Difesa La Russa: «Non è più un miracolo a Milano ma è un miracolo a Roma», poi l'affondo del coordinatore Pdl: «La Corte d'appello di Roma ha deciso di non ammettere la presentazione della nostra vittoria». Per il coordinatore romano Gianni Sammarco è invece «la vittoria del popolo e di Berlusconi». In piazza ci sono tutti, militanti, politici e staff. Ma soprattutto arriva la gente, quel popolo azzurro che le è sempre stato affianco. Si può finalmente cantare Battisti: «Come può uno scoglio arginare il mare....», come a piazza Farnese nel momento più duro di questa campagna elettorale.