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Grillo manda in pensione i comunisti

Beppe Grillo in piazza Duomo a Milano

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Dopo il mancato ingresso al Parlamento italiano e a quello europeo la sinistra rischia di non entrare nemmeno in diversi Consigli regionali. Nonostante la significativa affermazione di Nichi Vendola in Puglia Sinistra ecologia e libertà, nella maggior parte delle realtà senza Verdi e socialisti, conferma nelle proiezioni sostanzialmente il risultato delle europee, mentre la Federazione della Sinistra (Rifondazione e Pdci) è in calo rispetto al dato europeo. In diverse regioni a sorpresa le due formazioni vengono superate nei consensi dalle liste di Beppe Grillo. In Lombardia addirittura Agnoletto, candidato di Federazione della sinistra, non riuscirà neanche a entrare in Consiglio, avendo preso meno del 4% dei voti. FLOP ANCHE IN UMBRIA E TOSCANA - Le due formazioni della sinistra oggi extraparlamentare si presentavano assieme da sole soltanto nelle Marche, dove hanno ottenuto poco più del 7 per cento, con un candidato presidente alternativo a quello del centrosinistra alleato con l'Udc. In Puglia Sel è il secondo partito della coalizione di centrosinistra al momento con il 9,5%, mentre la Federazione della Sinistra ottiene i risultati migliori in Umbria (6,7%) e in Toscana (5,3%). Male la Federazione nelle due regioni dove si presentava da sola: Lombardia (1,9%), dove il candidato del centrosinistra Penati non ha voluto la falce e martello come alleata, e in Campania (1,5%), dove il candidato presidente era il segretario del Prc, Paolo Ferrero. Per quel che riguarda il derby a sinistra la Federazione prevale su Sel in 9 regioni, quelle del centro-nord, mentre Sel vince in 4, nel Lazio e nel sud. TRASPARENZA E CONSIGLIERI COLLETTIVI - Ma se i partiti della sinistra stentano, cè da registrare la piccola ma significativa vittoria delle cosiddette "liste a cinque stelle" nate su iniziativa del blogger Beppe Grillo. Il guru dell'antipolitica lontano da televisioni e giornali ha fatto a modo suo ed è sceso in piazza, quella reale e quella virtuale del web, e per lui in queste ore si profila un colpaccio, soprattutto ai danni della sinistra extraparlamentare. L'obiettivo tre per cento sembra superato e in Emilia è addirittura boom per il suo candidato Giovanni Favia. Il "grillino" vola al 7% e ha dichiarato che non sarà un consigliere unico ma "collettivo", di tutto il movimento. "Analizzeremo la spesa pubblica e metteremo tutto online - ha detto Favia - Beppe Grillo è il detonatore noi siamo la dinamite". Numeri importanti che pesano soprattutto sul centrosinistra dove Mercedes Bresso in Piemonte sta lottando sul filo del fotofinish con Roberto Cota e dove proprio Grillo si è speso strenuamente in favore del movimento no Tav.   TUTTO NATO DAI V DAY - E In generale le liste del movimento sono state presentate in Lombardia, Veneto, Campania, Piemonte e Emilia Romagna. Al momento la barriera del 4% è stata superata solo in Emilia, ma è significativo anche il risultato piemontese. Una discesa in campo, quella di Grillo, non in prima persona ma preparata a lungo con i suoi V day e con il motto "Loro non si arrenderanno mai, noi nemmeno". Accusato di populismo, demagogia, qualunquismo, indicato come arruffapopoli, inviso alla destra come alla sinistra, vicino soltanto ad Antonio Di Pietro, Grillo sembra aver vinto oggi la sua scommessa. Soprattutto ai danni della sinistra.    

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