Grillini: "Bersani sacrifica gli omosex"
«È evidente che il Pd non ha ancora deciso cosa fare da grande. Sui matrimoni gay non ha una posizione, del resto l'amalgama tra cattolici ed ex comunisti non è riuscita, l'ha sottolineato anche D'Alema». Non usa mezzi termini Franco Grillini. Ha passato quasi vent'anni nei Ds, da poco ha scelto l'Idv. È responsabile Diritti Civili del partito di Di Pietro e presidente di Gaynet e Arcigay. Nelle prossime elezioni regionali sarà capolista dell'Idv in Emilia Romagna e candidato in Lombardia. Presidente Grillini, l'hanno stupita le parole del segretario del Pd Bersani sui matrimoni gay? «No, so come vanno le cose in quel partito. Su questi temi non c'è chiarezza, inoltre la parte cattolica esercita un'influenza decisiva». Ma Bersani ha corretto il tiro. Prima s'è detto contrario alle nozze tra omosessuali e poi ha invitato ad attendere la decisione della Consulta... «Bersani non è sciocco, la mattina ha mandato un messaggio alla Cei, la sera invece ha tentato di far stare buono il partito. Facevano così anche quando erano Ds, figuriamoci adesso che devono confrontarsi con i cattolici. La cosa grave è che il segretario del Pd ha parlato prima della decisione della Corte, è stata un'indebita ingerenza». Qual è la strategia del Pd? «Nella Cei sta tramontando il ruinismo. Il Vaticano è imbarazzato per questa destra e cerca una sponda a sinistra. In cambio però gli chiede di non occuparsi di temi di questo tipo. Da parte sua il Pd non ci pensa un attimo a sacrificare la testa dei gay per ottenere i voti cattolici». Invece Di Pietro è favorevole ai matrimoni gay? «Nell'Italia dei Valori c'è un generico richiamo ai diritti dei conviventi. Faremo un passo alla volta. Ma certo qui c'è una linea, non mezzo partito che rema contro come nel Pd». Si aspettava di più anche dalla Bonino? «Emma è stata astuta, non si è lasciata travolgere. Ha tenuto un atteggiamento prudente e non è caduta nella trappola». La Corte Costituzionale che deciderà? Rimanderà al legislatore? «Difficile prevederlo. Ma è un successo che alcuni Tribunali abbiano dato ragione ai gay che hanno citato i Comuni che hanno impedito le pubblicazioni di nozze tra omosessuali. Nelle motivazioni sostengono che non può esserci discrimnazione nell'accesso al matrimonio civile. Inoltre la legislazione europea esiste, dunque la Corte potrebbe uniformarsi a quella. Soltanto in Italia non c'è una regolamentazione». In ogni caso per chi si batte a favore dei diritti dei gay la zuffa mediatica è stata un'occasione d'oro... «Sì, ed è anche strepitoso che la Corte Costituzionale se ne stia occupando».