La Rai chiederà alla procura di Trani gli atti dell'inchiesta sulla vicenda Rai-Agcom (l'indagine è sulle presunte pressioni esecitate da Berlusconi sull'Autorità garante per le comunicazioni per far chiudere la trasmissione Annozero)
Inbase all'analisi delle carte, si valuterà se aprire eventuali procedure di audit interna a carico del direttore generale Mauro Masi e del direttore del Tg1 Augusto Minzolini. È questo l'esito di un consiglio d'amministrazione infuocato durato dalle 10.30 del mattino alle 19. Una giornata da lunghi coltelli con uno scontro serrato tra i consiglieri di maggioranza e quelli dell'opposizione, Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten, che sono tornati a chiedere le dimissioni di Masi. E alla fine è passata la linea del presidente Paolo Garimberti, improntata alla cautela e all'esigenza di chiarezza prima di assumere o sollecitare decisioni. Masi in un lungo intervento, durato più di un'ora, ha ribadito di essersi «comportato nel pieno rispetto delle regole» e che intende andare avanti nella guida dell'azienda. Quanto alle polemiche sulla par condicio, Masi ha ricordato di «aver mandato in onda tutte le trasmissioni cercando soltanto di garantire la loro conformità alle normative vigenti e il massimo del pluralismo». La maggioranza del cda ha quindi espresso piena fiducia al direttore generale. Ma le polemiche sono continuate anche dopo il cda con Rizzo Nervo che si è detto «sbigottito e sconcertato» per la decisione presa dal consiglio. Gli ha risposto a stretto giro Garimberti ribadendo che prima vengono le carte e poi eventualmente l'audit. Il cda si è anche occupato della diretta su Rainews24 dello show di Santoro «Rai per una notte». Nessuna trasmissione integrale ma la testata di Mineo potrà solo aprire qualche finestra.