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«Treni gratis per i fuorisede alle urne»

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a.Credo che, come ministero, dovremmo interrogarci e trovare una soluzione al problema, anche se, sono convinto, che l'iniziativa sarebbe perseguibile esclusivamente per le elezioni Politiche e Europee». Il sottosegretario dell'Interno con delega ai servizi elettorali, Michelino Davico, è realista. È consapevole che il fenomeno dei "fuorisede" è in continuo aumento ma al tempo stesso sa che esistono problemi organizzativi per istituire il voto al di fuori del comune di residenza. Sottosegretario però per i degenti negli ospedali è previsto il voto "fuorisede". Perchè non utilizzare lo stesso sistema per gli studenti e i lavoratori? «Chiariamo le cose: i degenti, per queste elezioni, potranno votare solo se ricoverati all'interno della regione di residenza. Non è infatti possibile che un elettore del Lazio, e degente in Piemonte, possa votare per la propria regione». E perchè non è possibile? «È un problema di logistica. Se permettessimo agli elettori di votare ovunque ci sarebbe un "traffico" di schede elettorali tra regione e regione che sarebbe impossibile gestire. Per questo mi dico disponibile a cercare una soluzione per le Politiche e le Europee, ma, per le Amministrative, la vedo dura». Sarebbe comunque un'importante passo avanti dato che si contano più di 410mila studenti fuorisede, ai quali vanno aggiunti tutti i lavoratori. Se la sente di prendere un impegno nei loro confronti? «La mia attenzione sarà massima proprio perchè il voto è uno dei principi base della democrazia. Per questo ci siamo mossi proponendo a Trenitalia una nuova convenzione dove poter essere trattati da clienti privilegiati». Clienti privilegiati? «Certo. Ogni anno il ministero da' alle Ferrovie quasi 8 milioni di euro per rifondere quello sconto del 60%, stabilito da una convenzione, che Trenitalia fa sui treni Regionali e Espressi per tutti quelli che dimostrano di ritornare nel proprio Comune di residenza per votare» Ma quella convenzione è del '57! Oggi quello sconto è risibile dato che quasi tutti i treni hanno una tariffa base scontabile bassa. Perchè non l'avete cambiata dato che Trenitalia ha detto a Il Tempo di essere disposta a trattarne con voi una modifica? «Mi fa piacere che Trenitalia abbia dimostrato attenzione su questo tema, ma vorrei ricordare loro che il 7 gennaio scorso, c'è stato un incontro tra Ministero e Trenitalia durante il quale, proprio in considerazione del fatto che ci consideriamo clienti privilegiati, abbiamo proposto loro di cambiare la convenzione». Cambiarla come? «Abbiamo chiesto che a comperare i biglietti per agevolare i "fuorisede" fosse proprio il ministero e non più il singolo cittadino. La nostra idea era poi qualla di dare i biglietti, validi per qualsiasi treno, in modo completamente gratuito a chi ne facesse richiesta» Perché non è andata in porto? «Loro non ci hanno risposto e alla fine, per non perdere tutto, l'11 marzo, abbiamo deciso di tornare a siglare la vecchia convenzione ma, per le prossime elezioni, ci aspettiamo che le cose cambino».

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