Bonino: taglio ai vitalizi. È scontro
Dopol'inchiesta del «Tempo», che ha fatto i conti in tasca ai membri della Pisana, intervengono le due candidate alla Regione Lazio, Emma Bonino e Renata Polverini. Ma non mancano le polemiche. La Bonino annuncia che modificherà le norme che prevedono per i consiglieri non rieletti un assegno mensile dai tremila ai seimila euro netti. Basta aver compiuto 55 anni. Ma non è tutto. Perché da 50 a 54 anni i consiglieri trombati ottengono comunque l'assegno, decurtato del 5 per cento. Oltre a una buonuscita tra i 50 e i 150 mila euro lordi (il trattamento di fine rapporto). Ecco i calcoli. Un politico non rieletto dopo una legislatura conquista 3.200 euro al mese netti, 5.100 se ha avuto due mandati, 6.200 euro al mese con tre legislature. Meglio della popolare lotteria Win for Life. Anche perché in molti casi i politici abbandonati dagli elettori già vengono «recuperati» in società regionali o come consulenti. La norma che assegna il vitalizio vale anche per gli assessori che non sono stati eletti. In più se si considera che lo stipendio di un consigliere regionale si aggira intorno agli 8 mila euro al mese, allora conviene arrivare a 55 anni e smettere di lavorare. Secondo la candidata del centrosinistra alla Regione è «la conferma del grido di trasparenza e necessaria autorevolezza che arriva dai cittadini alla politica perché scelga la via di una maggiore sobrietà». Poi la Bonino assicura: «La mia prima proposta di legge sarà proprio quella di rivedere il meccanismo regionale di riconoscimento e calcolo degli stipendi e dei vitalizi dei consiglieri regionali». La radicale ha le idee chiare: «Intanto l'età per la pensione dovrà essere elevata a 65 anni, come in altre Regioni, e poi si dovrà mettere ordine nelle tante voci che, nel corso degli anni, sono state aggiunte senza criterio allo stipendio base, facendolo lievitare ai livelli attuali. Questo rappresenterà di certo il segnale che qualcosa sarà cambiato, che la politica, quando vuole, sa dimostrare senso di responsabilità. È una questione di rispetto per tutti i cittadini». La candidata del centrodestra, Renata Polverini, va sulla stessa scia: «È uno scandalo. Ed è anche quello che davvero allontana i cittadini dalla politica». Dunque la sindacalista annuncia: «Mi occuperò della questione». Ma non rinuncia alla stoccata contro la Bonino: «La mia avversaria ha detto che la sua prima azione di governo sarà quella di ridimensionare gli stipendi dei consiglieri che secondo lei sono troppo alti, voi ci credete? Perché non ha iniziato a farlo in Senato, dove oltre ad essere senatrice è anche vice presidente?». «La Polverini dovrebbe chiederlo al Pdl, che ha la maggioranza», replicano dal quartier generale della Bonino. Mentre la deputata azzurra Beatrice Lorenzin tuona: «Emma Bonino tenta l'ultima carta, quella del populismo più classico e cioè la riduzione degli stipendi dopo che è sfuggita tutta la campagna elettorale dal confronto sui temi reali della Regione Lazio, dalla salute all'ambiente, dal lavoro alla famiglia». A. D. M.