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Beatrice Lorenzin: "No alle nozze omosex , pensiamo alla famiglia"

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Beatrice Lorenzin

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«Ovviamente contraria». Interviene così Beatrice Lorenzin, deputato del Pdl e portavoce del comitato elettorale della candidata del centrodestra alla presidenza del Lazio Renata Polverini, nel dibattito sui matrimoni omosessuali divenuto negli ultimi giorni il fulcro della campagna elettorale. Onorevole Lorenzin, favorevole o contraria ai matrimoni gay? «Sono ovviamente contraria, come ho più volte ribadito. Mi stupisce che si cerchi di far passare i matrimoni tra omosessuali per parità di diritti. È il segno estremo della grande confusione figlia del relativismo culturale. La famiglia è il nucleo fondante della società, così come sancisce la Costituzione. Ma è anche antropologicamente il centro di equilibrio e stabilità dell'uomo, soprattutto in un contesto così difficile come quello della società moderna in cui ci sono sempre meno punti di riferimento. Ciò non toglie che il diritto della persona a scegliere liberamente come vivere la propria vita affettiva debba essere tutelato, come d'altronde già previsto dalla legge». Se la legge già lo prevede, cosa pensa dei dibattiti sulle unioni di fatto? «Non sono mai contraria al confronto tra idee diverse, soprattutto quando questo confronto aiuta la lotta contro le discriminazioni. Cioò però non può mettere in discussione di valori fondanti della famiglia e del matrimonio». Cosa pensa dell'opinione espressa dal segretario del Pd Pier Luigi Bersani secondo cui bastano le convivenze e non c'è bisogno dei matrimoni gay? «Nel Pd ci sono tanta ipocrisia e confusione, perché alla prova dei fatti alla fine si spacca su questo argomento, come già capitato in Aula più d'una volta. Fatto sta che la Bonino ha fatto capire nel corso della sua campagna elettorale che qualora dovesse vincere nel Lazio troverebbe forme surrettizie di riconoscimento dei matrimoni gay. D'altronde la famiglia è poco considerata nel suo programma: è un sottotitolo del welfare». Perché un elettore attento alla famiglia dovrebbe votare Renata Polverini? «Noi vogliamo difendere e aiutare la famiglia, da una parte sostenendo i nuclei già esistenti attraverso il quoziente familiare, la cura parentale e la rete delle fragilità. Dall'altro lato aiutare i giovani a mettere su famiglia in modo concreto attraverso il bonus bebè, il piano casa, l'aiuto ai Comuni a costruire nuovi asili nido, la promozione del lavoro femminile e del part time e di altre misure che aiutano concretamente donne e nuclei familiari. La famiglia è stata ed è il grande ammortizzatore sociale del Paese: vogliamo aiutarla seriamente e liberarla dalla pressione a cui è stata sottoposta». Cosa accadrà lunedì quando le urne si chiuderanno? «Viciamo. I cittadini del Lazio non possono far altro che votare per la Polverini. La Giunta Marrazzo ci ha lasciato un disavanzo annuo di 1,6 miliardi di euro, una voragine. Il fallimento sulla sanità di Montino è totale, in un Paese normale né lui né la sua giunta avrebbero la faccia di ricandidarsi. Una giunta così non deve governare: ha privilegiato l'immobilismo o ha adottato misure inadeguate, aumentando la pressione fiscale e attingendo dai fondi Fas. Conoscendo bene Renata Polverini mi aspetto che farà una vera rivoluzione nelle strutture grigie e sclerotizzate dell'ammministrazione regionale».

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