Cei: il no all'aborto non è l'unico valore "Rispetto per il diritto a casa e lavoro"
Il rispetto della vita umana e del matrimonio tra uomo e donna, ma anche il diritto al lavoro e alla casa, l'integrazione degli immigrati: sono tutti "valori che non possono essere selezionati secondo la sensibilità personale, ma vanno assunti nella loro integralità". Il cardinale Angelo Bagnasco, primo firmatario di un comunicato dei vescovi della Liguria, torna sul tema del voto dopo le parole di ieri con le quali aveva esortato tra l'altro gli elettori cattolici a preferire i candidati espressamente contrari all'aborto. LINEE GUIDA - Alla vigilia delle elezioni, dunque, i vescovi della Liguria, guidati da Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, ribadiscono i valori che devono guidare la scelta degli elettori. Premesso che il voto è un "diritto e dovere di ogni cittadino" e richiamata la necessità di una "riconciliazione degli animi sempre più urgente", i vescovi scrivono: "Il criterio guida per un sapiente discernimento tra le diverse rappresentanze è l'impegno programmatico, chiaramente assunto, di assicurare il pieno rispetto di quei valori che esprimono le esigenze fondamentali della persona umana e della sua dignità". LAVORO E INTEGRAZIONE - Tali valori - spiegano - "possono essere sinteticamente richiamati: fra tutti, il rispetto della vita umana, dal concepimento fino alla morte naturale; la tutela e il sostegno della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna; il diritto di libertà religiosa, la libertà della cultura e dell'educazione. E quindi il diritto al lavoro e alla casa; l'accoglienza degli immigrati, rispettosa delle leggi e volta a favorire l'integrazione; la promozione della giustizia e della pace; la salvaguardia del creato". PROGRAMMA GENERALE - Questi principi - sottolineano i vescovi - "non possono essere selezionati secondo la sensibilità personale, ma vanno assunti nella loro integralità". Infatti, "solo nel loro insieme esprimono una concezione dell'uomo, della comunità e del bene comune, che costituisce il centro della Dottrina sociale della Chiesa" e rivelano il "collegamento tra etica della vita ed etica sociale". I vescovi auspicano quindi che sia riconosciuta "la profonda ragionevolezza di questa concezione".