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Berlusconi contro il partito dei pm

Silvio Berlusconi

Bersani: "Il premier zittisce tutti"

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{{IMG_SX}}"Sarà il popolo a decidere sul presidenzialismo, la magistratura è pesantemente in campo  per influenzare il voto nelle prossime elezioni regionali, soddisfazione per il Pdl". Silvio Berlusconi interviene telefonicamente a UnoMattina, difende il Pdl rispondendo indirettamente a Gianfranco Fini, chiude al dialogo con l'opposizione "da cui abbiamo ricevuto solo minacce" e ribadisce le parole d'ordine delle ultime settimane". Berlusconi torna anche sul presidenzialismo, più volte evocato negli ultimi giorni: alla domanda se parlando di elezione diretta si riferisse al premier o al capo dello Stato, Berlusconi spiega: "E' una proposta che fa parte del nostro programma elettorale. Abbiamo tre anni di tempo e dobbiamo rivolgerci ai cittadini e sentire da loro qual è la cosa che preferiscono, se vogliono andare verso l'elezione diretta del presidente della Repubblica o del premier. Abbiamo sempre fatto così, il Pdl nasce dal basso e coinvolge sempre i cittadini". "Quanto al dialogo con la sinistra ci abbiamo provato, ma abbiamo ricevuto solo minacce", aggiunge. "Non c'è "nessuna possibilità di confronto e dialogo con una sinistra che insulta, offende, deride, delegittima e calunnia. Le riforme - continua - ho sempre detto che sarebbe meglio farle con l'opposizione, ma solo se vorrà cambiare e dialogare seriamente, cosa che finora non è accaduta. Un confronto quindi sarà possibile solo quando l'opposizione diventerà credibile e capiremo se abbiamo a che fare con i riformisti o con  gli agitatori di piazza". Berlusconi, durante la telefonata, risponde anche al presidente della Camera e cofondantore del Pdl che da tempo lascia trapelare la sua insoddisfazione per come si sta strutturando il partito: "Io non sono un monarca - ribadisce - il Popolo della libertà si chiama così perché è fatto dalla gente, è nato dal basso. E' un partito assolutamente democratico che assume ogni decisione non da parte di un monarca, è esattamente il contrario. Certo - dice riferendosi alle parole di Fini senza citarlo - tutto si può migliorare, ma io sono assolutamente contento e soddisfatto degli organi che ci siamo dati e del modo in cui hanno lavorato quest'anno e penso che potranno lavorare ancora meglio in futuro". "Il partito delle procure è entrato pesantemente in campo - dice Berlusconi - prima hanno inventato una tangentopoli che non c'e' e non c'era, poi hanno cercato di distruggere il miracolo che abbiamo fatto a L'Aquila e buttato fango su Bertolaso e la Protezione civile. Poi si sono inventati il rigetto delle nostre liste a Milano e a Roma, quando i nostri non avevano nessuna colpa. E infine hanno fatto un'inchiesta risibile, basata su intercettazioni  al presidente del Consiglio e che si risolverà in un nulla". Il premier infine ribadisce che "la grande riforma della giustizia sara' presentata subito dopo le elezioni regionali". Una riforma "necessaria" perche' "serve la parita' fra accusa e difesa e la terzieta' del giudice". Il premier rivendica di nuovo "il diritto a non essere ascoltati quando si parla al telefono" perche' non "esiste al mondo un altro paese, che non siano gli stati di polizia o le dittature, in cui un cittadino non possa parlare liberamente, anche di cose private, senza vedere intercettato e sbattuto sui giornali le sue parole distorcendole e utilizzandole per screditarlo  e per renderlo ridicolo. Cambieremo questa situazione al piu' presto - conclude - perche' e' urgente e indispensabile".

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