Pdl all'offensiva nel Lazio nella settimana più difficile
Una settimana incandescente. Sette giorni in cui il centrodestra nel Lazio tenterà il tutto per tutto, in cui giocherà la partita per le Regionali diventata da facile a quasi impossibile. E da provare a trasformare di nuovo in una vittoria. I vertici del Pdl romano ieri hanno messo a punto la strategia per i giorni che mancano al voto di domenica e lunedì, pianificando tutte le iniziative. L'unico tassello che ancora manca è come organizzare la chiusura finale, venerdì, della campagna elettorale. Scartata l'ipotesi di un'altra grande manifestazione di piazza si sta lavorando a un appuntamento più piccolo, un incontro in un teatro o uno spettacolo. E al quale dovrebbe intervenire anche Silvio Berlusconi. La preoccupazione maggiore del Pdl è quella di recuperare tutti quegli elettori che sono convinti che, per colpa del «pasticciaccio» delle liste, il centrodestra non si presenti alle prossime elezioni nel Lazio. Per questo sono stati preparati due slogan: «Polverini in campo» e «Vince chi vota». Un modo per far capire che anche se il simbolo del Pdl non sarà sulla scheda, l'elettore può comunque esprimere la preferenza sulla candidata alla presidenza Renata Polverini. Due messaggi che dovrebbero servire ad evitare quell'astensionismo che preoccupa così tanto lo stesso Berlusconi. Accanto ai due slogan partiranno poi un'altra serie di iniziative che coinvolgeranno direttamente i candidati e i parlamentari del Pdl laziale. Questi ultimi – spiega il sottosegretario Andrea Augello, uno dei coordinatori della campagna elettorale – saranno accompagnati in giro per Roma su un pullman scoperto mentre tutti i gazebo dei candidati saranno trasformati in gazebo della Polverini. Poi ci sarà anche una campagna «giocata» direttamente sulla Regione. Da una parte nei prossimi giorni verranno affissi manifesti nei quali si denuncia tutto quello che il governo di Piero Marrazzo non ha fatto nei suoi cinque anni di governo (tralasciando però lo scandalo che ha costretto l'ex governatore a dimettersi) e dall'altra il partito invierà una lettera ai romani spiegando quello che invece il centrodestra ha «costruito» in questi due anni in Campidoglio. Un'iniziativa che si affianca ai due milioni di lettere spedite con l'appello di Silvio Berlusconi. Ma è proprio sulla presenza del premier a Roma a chiusura della campagna elettorale che il Pdl romano giocherà l'ultima carta. E del resto il Cavaliere ha scelto di impegnarsi a fondo proprio nel Lazio convinto che un successo contro Emma Bonino in una partita diventata così difficile sarebbe un segnale importante per il centrodestra e aprirebbe una crisi ancora più profonda nel centrosinistra. Berlusconi lo sa. E per questo ha deciso di non tirarsi indietro.