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Frisullo al telefono parlava di donne, sesso e favori

L'ex vicepresidente della Giunta regionale pugliese Sandro Frisullo (Pd)

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BARI - Un «caso doloroso» per il segretario nazionale del Pd Pier Luigi Bersani, un «caso assurdo» per i legali di Sandro Frisullo, l'ex vicepresidente della giunta regionale pugliese da giovedì agli arresti per associazione a delinquere e turbativa d'asta. Onde evitare ulteriori possibili contraccolpi sul risultato elettorale, il leader dei democratici ha adottato una linea legalista. Il «refrain» è noto: fiducia nella magistratura insieme alla rivendicazione di essersi confrontati con la «questione morale» per tempo. L'ex premier Massimo D'Alema, infatti, ha sottolineato che Frisullo «non fa parte da quasi un anno del governo regionale, né ha incarichi nel nostro partito». Eppure l'azzeramento della giunta Vendola nel luglio scorso fu salutato come un sopruso dalla classe dirigente del Pd. Bersani da Foggia rincara la dose: «C'è un problema di moralizzazione della vita pubblica. Non si scherza sui temi dell'onestà, del rigore». Una scelta obbligata per evitare il travaso di voti verso le liste di sinistra alternativa ascrivibili al governatore Vendola. Durissimo il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri: «La vera scossa alla fine è arrivata e trascinerà Vendola e il dalemismo». Sul fronte opposto si posiziona la difesa di Frisullo, contestando radicalmente le ragioni che hanno portato all'arresto del politico salentino. L'avvocato Michele Laforgia, figlio dell'ultimo sindaco del Pci di Bari, Pietro Leonida, dopo aver incontrato nella casa circondariale il suo assistito, ha riferito che l'ex numero due della giunta regionale «non ha neanche ipotizzato che Tarantini potesse accusarlo di aver preso soldi o addirittura di essere a libro paga. È una cosa che non sta né in cielo né in terra, assurda a dir poco». Lunedì mattina questa tesi sarà portata davanti al Gip. Dalla ricostruzione fornita agli inquirenti nel novembre scorso dall'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini emergerebbero ulteriori particolari del rapporto con l'ex vicepresidente della Regione, tasselli di un mosaico boccaccesco. «Spero di conoscerti presto»: ecco il testo di un sms inviato dalla escort Terry De Nicolò al politico del Pd, che replicò così: «È anche la mia speranza». Tarantini la presentò a Frisullo come una ragazza di una agenzia pubblicitaria, mentre successivamente fu promotore di un incontro con un'altra escort fatta arrivare dalla Francia nel capoluogo pugliese. «Vanessa di Meglio – ha raccontato Giampy – è una mia carissima amica, che ho conosciuto per il tramite di mia moglie circa 10 anni fa. Tendenzialmente non è una professionista del sesso, ma all'occorrenza non disdegna di essere retribuita per prestazioni sessuali. Ho favorito, nel 2007 e nel 2008, rispettivamente due prestazioni sessuali della stessa con Sandro Frisullo, retribuendola con un importo che credo si aggirasse sui 500 euro, oltre a pagarle il biglietto aereo». L'imprenditore barese ha anche rivelato ai magistrati che avrebbe ricevuto richieste di denaro e assunzioni. «Frisullo, al di là della cifra pattuita in caso di aggiudicazione della delibera, indicò a Marzocca (imprenditore che aveva partecipato ad una gara) una trentina di nomi di persone che avrebbe voluto fossero assunte da Marzocca, chiedendogli di chiamarle tutte e di fare dei colloqui finalizzati all'assunzione presso la Prodeo; so che alcuni furono assunti presso un'altra azienda con la quale la Prodeo (società di Marzocca che si aggiudicò l'appalto n.d.r.) era in Ati».

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