Pdl in piazza per difendere il governo
Via ai cortei verso piazza S.Giovanni
L'organizzazione che verrà messa in campo sarà praticamente militare. Arrivi numerati, capipullman, distribuzione in piazza di bandiere e tricolori, suddivisione dei gruppi in base alle Regioni, ministri schierati a seconda della competenza territoriale. Obiettivo, uno solo: dare un segnale di compattezza attorno a Berlusconi e di fiducia nel governo. È l'immagine che il palco di San Giovanni vuole consegnare alla «grande manifestazione» che il Pdl ha organizzato «in difesa del nostro diritto a votare» e «del nostro diritto alla privacy». Una «festa di popolo» che punta a vedere la partecipazione di 500mila persone. Nulla è lasciato al caso: dalla coreografia alla scaletta, passando per l'accoglienza e la distribuzione dei partecipanti. Già, perché, in via dell'Umiltà, gli organizzatori capitanati da Maurizio Lupi, hanno deciso di suddividere le persone in base alle Regioni, «anche per responsabilizzare un po' tutti», spiegano dallo staff. «Se per dire, ci sarà poca gente dal Piemonte, si noterà subito». I ministri, tutti presenti, saranno i capi fila di ogni Regione, «ognuno con la sua gente». Berlusconi prenderà la parola attorno alle 17 ma sul palco non sarà solo. Con lui ci saranno i 13 candidati di centrodestra alle Regionali, più numerosi esponenti della maggioranza. Pure quelli della Lega: salvo sorprese dell'ultimo minuto Umberto Bossi dovrebbe essere presente, insieme ad una delegazione di via Bellerio. Ieri, Berlusconi è andato a fare un sopralluogo sul luogo della manifestazione. Accompagnato dalla sola scorta, ha fatto un blitz in piazza San Giovanni subito dopo il Consiglio dei ministri, per rendersi conto con i suoi occhi della situazione. Il premier si è complimentato con i responsabili della logistica della kermesse per il bel lavoro fatto in così poco tempo, manifestando la propria soddisfazione anche per l'allestimento del palco. L'improvvisata non è passata inosservata, racconta chi c'era, agli occhi dei turisti italiani e spagnoli presenti alcuni dei quali, sempre secondo chi era presente in piazza San Giovanni, hanno salutato con affetto il Cavaliere. Un primo corteo partirà dal Circo Massimo con in testa Renata Polverini e le deputate del Pdl dietro ad uno striscione con lo slogan "Le donne parlano al futuro". Con loro ci sarà anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Il secondo corteo, in partenza alle 15 dalla stazione della metro Colli Albani, vede impegnati molti ministri del governo, i capigruppo ed i vice-capigruppo del Pdl. A fare da apripista i ragazzi di Giovane Italia con lo striscione "Dal governo del fare alle regioni del fare". Proprio il «Patto del fare» è l'impegno solenne che prenderanno «i 13 candidati della nostra coalizione al governo delle Regioni» davanti alla platea di piazza San Giovanni. Un patto che «indicherà punto per punto gli interventi che potranno essere realizzati grazie ad una maggiore sintonia tra il Governo e le Regioni»: in primis, secondo quanto voluto dal premier, il «Piano casa finora ostacolato dalla sinistra» ma anche «l'eliminazione degli eccessi burocratici», la sanità e l'ambiente. Nella sede del Pdl di via dell'Umiltà la task force organizzata per l'evento lavora anche in piena notte. C'è un po' di preoccupazione che la macchina funzioni perfettamente, così come chiesto più volte dallo stesso premier. Esemplificativi dello sforzo in atto i numeri dell'apparato organizzativo messo in piedi: oltre 3mila pullman, tre punti di raccolta in città, due mega cortei, un palco di 24 metri per 16, due maxi schermi di 6 metri per 8, 12 telecamere, 4 chilometri di transenne, 150 operai e tecnici, 13 gazebo (uno per ogni regione in cui si vota), uno spazio per i Promotori della Libertà, due palchi per la Giovane Italia e i Club della Libertà. C'è, infine, un altro timore nel cuore dei pidielle, il meteo. Già, perché sui siti ufficiali di meteorologia, più volte consultati ieri dagli organizzatori, si legge: «Permangono condizioni di vivace variabilità, con nubi a tratti consistenti alternate a sprazzi di sole». «Nubi a tratti?», si commentava in via dell'Umiltà. «E no! Speriamo proprio di no».