La Bonino ci ha preso gusto: "Sono qui, anche a Ferragosto"

E pensare che, poco più di una settimana fa, era ancora lì a discutere sulla possibilità o meno di partecipare alla contesa elettorale. Sull'opportunità di «giocare» o meno con i «bari». Ora Emma Bonino c'ha preso gusto e non ha nessuna intenzione di mollare. Anzi, di fronte alla possibilità che il voto nel Lazio slitti, la candidata radicale rilancia: «Si voti tra una settimana, fra tre settimane o a Ferragosto io qui sto e qui mi candido per vincere». Insomma l'idea non la turba, tutt'altro. In fondo erano stati proprio i Radicali a chiedere per primi un rinvio delle elezioni. Certo, loro avrebbero voluto posticipare il voto in tutte le Regioni. E infatti Bonino non perde l'occasione per sottolinearlo: «C'è stata un'altra richiesta di rinvio ma solo per il Lazio, perché gli altri cittadini non hanno diritti. Siamo in attesa delle decisioni del Consiglio di Stato domani mattina (oggi ndr), non spetta a me giudicare, dico solo che chi deve decidere decida. La situazione è giuridicamente complicata ma chi decide lo faccia nel rispetto più totale delle leggi complicate che ormai ci governano e comunque da qui non mi smuove neanche il Padreterno». E siccome ai desideri non si comanda, Emma si spinge oltre e sogna un Consiglio regionale a trazione radicale: «Mi sentirei molto più garantita se avessi eletti insieme a me tanti esponenti dalla lista Bonino-Pannella, mi sentirei più garantita io e sareste più garantiti tutti voi. Sono compagni di sempre con loro ho condiviso la cocciutaggine di quelle campagne di minoranza che poi sono diventate di maggioranza. Con loro ci sarà un senso di onestà e di trasparenza, perché nel nostro partito tutto è pubblico dalle riunioni alle assemblee, ci siamo abituati. Con loro - ha proseguito - ho condiviso 30 anni di vita politica. Il vero cambio di passo non è nel merito ma nel metodo». Il Pd è avvisato. Nel frattempo la radicale continua senza troppi patemi d'animo la sua campagna elettorale. Ieri ha incontrato la comunità ebraica di Roma (che mercoledì ospiterà anche la candidata del centrodestra Renata Polverini). Un'occasione per «rinforzare una vecchia amicizia». Non a caso, ha ricordato il presidente della comunità Riccardo Pacifici, «Bonino, Pannella e Giovanni Spadolini furono gli unici ad essere ammessi in sinagoga dopo l'attentato dell'82, perché espressero allora una posizione minoritaria di vicinanza e amicizia e di denuncia alla politica filo-araba di allora che copriva il terrorismo palestinese. Quando la nostra comunità era isolata. Bonino era con noi». Insomma, se nelle preferenze del mondo cattolico Renata sopravanza nettamente Emma, in quello ebraico è l'esatto contrario. E questo nonostante, nella corsa alla presidenza del Lazio, la leader radicale sia stata costretta ad imbarcare scomodi compagni di viaggio come quella sinistra radicale famosa per aver bruciato in piazza le bandiere di Israele.