Appalti irregolari Romeo non colpevole
Èquesta, in sintesi, la conclusione del processo di primo grado emesso ieri per le presunte irregolarità negli appalti a Napoli che puntava l'indice soprattutto sul Global Service, un progetto mai andato in porto per l'assegnazione della manutenzione stradale e che per l'accusa era stato cucito su misura a vantaggio dell'imprenditore napoletano. La sentenza emessa ieri dal gup Enrico Campoli appare come una sconfessione del lavoro dei magistrati della Direzione distrettuale antimafia che avevano chiesto la condanna di 13 imputati, a cominciare da Alfredo Romeo, per il quale erano stati proposti 10 anni di reclusione. Sono infatti solo due le condanne inflitte dal gup, ed entrambe per un unico episodio considerato minore: due anni di reclusione e di interdizione dal contrattare con la pubblica amministrazione (pena sospesa) nei confronti di Romeo e dell'ex provveditore alle Opere pubbliche della Campania e del Molise Mario Mautone per una ipotesi di corruzione. Cadono invece tutte le altre accuse, in primo luogo quella - che vedeva Romeo nel ruolo di presunto promotore - di associazione per delinquere finalizzata alla turbativa d'asta e alla corruzione. Romeo viene scagionato da ben 11 imputazioni su 12.