«Più soldi per il Pdl ma non ai consiglieri»
«IlPdl deve organizzare più eventi, stampare più manifesti, spiegare ai cittadini come si voterà alle Regionali del Lazio. Per questo ci vogliono più soldi, ma non li daremo ai singoli consiglieri». Parla di «equivoco» il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri. Nella riunione di ieri si è deciso che il partito non darà ai candidati esclusi dalle elezioni 100 mila euro ciascuno per continuare la campagna elettorale, come sembrava stabilito nel vertice notturno di due giorni fa raccontato da Il Tempo. Piuttosto sarà il partito a gestire i fondi. «È evidente che i candidati non possono caricarsi le spese per le nuove iniziative - spiega ancora Gasparri - Dovrebbero pagare loro la manifestazione di San Giovanni o i manifesti aggiuntivi? Lo farà il Pdl. Se vinceremo sarà possibile assegnare incarichi agli esclusi, in caso contrario...bè meglio fare gli scongiuri». Ad ogni modo partito e candidati non sono mai stati così «vicini»: «Abbiamo spronato tutti a fare la campagna elettorale. Peraltro tanti già lo stavano facendo». Eppure ieri mattina non sono mancate le polemiche. Il primo a precisare è stato il coordinatore nazionale del Pdl, Denis Verdini: «Lo sforzo del Popolo della Libertà sarà proteso a vincere le elezioni e per questo ci siamo fatti carico di un ancor più intenso piano di iniziative in vista della manifestazione di sabato a piazza San Giovanni e, in particolare, a sostegno della campagna elettorale di Renata Polverini». Niente soldi ai consiglieri, anche se tanti ci avevano già fatto la bocca. Niente da fare, ha rincarato il sindaco Alemanno: «Una balla assoluta. Non diamo una lira a nessuno dei candidati perché non ne hanno bisogno e non l'hanno richiesto». Ma Alemanno ha anche aggiunto che «è naturale, ovvio, che i voti che erano del Pdl verranno indirizzati alla lista Polverini anche attraverso i candidati. Comunque è una scelta spontanea dei candidati e non certo finanziata dal partito». Il senatore Stefano De Lillo va oltre: «Siamo abituati a considerare la politica come impegno, militanza e passione, non ci sogneremo mai di essere pagati. Per noi la politica non ha un prezzo». Ironizzano dal Pd. Il senatore e coordinatore della campagna elettorale della Bonino, Riccardo Milana, spiega: «Cinque anni di stipendio di un impiegato e qualche poltrona ben pagata con i soldi dei cittadini per consolare i candidati del Pdl esclusi dalla competizione elettorale a Roma. Questo il premio di Berlusconi e Alemanno ai pasticcioni che non hanno saputo consegnare i documenti per presentarsi alle elezioni. Saremmo curiosi di conoscere le modalità di erogazione». Mette il carico da undici il vicepresidente del Lazio Esterino Montino: «Se il mattino si vede dalla decisione del Pdl di pagare i presunti trombati con 100 mila euro a testa, vuol dire che se vinceranno loro in tre anni il debito della sanità esploderà». Ma a quanto pare non sarà così: anche gli esclusi dovranno farsene una ragione.