I paperoni del Lazio
Che sia sfiducia, eccesso di prudenza o atteggiamento low profile, fatto sta che i deputati eletti nel Lazio non si sono lanciati in nessun tipo di investimenti. Non parliamo di spericolate speculazioni finanziarie ma nemmeno le piccole incursioni in Borsa sui titoli tradizionalmente più sicuri, hanno attirato i parlamentari. Anche se nel Lazio la crisi si è fatta sentire di meno e il mood economico generale non è quello improntato al cupo pessimismo del Nord, i parlamentari hanno scelto di mantenere i cordoni della borsa ben stretti. È questo lo scenario che emerge sfogliando le dichiarazioni dei redditi dei parlamentari rese note ieri. Le denunce al fisco rivelano che nella maggior parte dei casi la movimentazione del reddito resta quella dell'anno precedente. Quindi chi aveva investito in Borsa è rimasto fermo: non si è lanciato in nuove avventure nè ha ampliato il portafoglio. Bocce ferme. Al lumicino anche gli investimenti immobiliari realizzati anche con piccoli accorgimenti da «risparmiatore medio» come quello di convertire la casa di abitazione in nuda proprietà per avere quella liquidità necessaria per l'anticipo all'acquisto di un altro appartamento. Il calo del mercato immobiliare non sembra essere un valido incentivo agli acquisti. Prevale un atteggiamento di grande prudenza come se non ci fosse uno spiccato ottimismo versa una rapida soluzione della crisi economica. E questo vale non solo per i giovani ma anche per i veterani del Palazzo. Eppure qualche sfizio i parlamentari laziali avrebbero anche potuto concederselo. Il livello dei redditi è di tutto rispetto. Il Paperone della situazione è Giuseppe Consolo, avvocato cassazionista e vice presidente della Giunta delle Autorizzazioni della Camera. Il suo reddito imponibile viaggia a quota 2.524.904 euro. Nella sua dichiarazione però non troviamo variazioni rispetto a quella dell'anno precedente. Nessun investimento aggiuntivo nè un nuovo capitolo di spesa. Lo schieramento degli avvocati nel Palazzo si conferma come il più ricco, al punto da contendere la palma agli imprenditori. A Consolo, per il Lazio, segue un altro rappresentante del foro. Si tratta dell'avvocato Giulia Bongiorno, una delle consulenti insieme a Ghedini del premier Berlusconi e nota anche per la sua difesa a Andreotti. Il reddito della Bongiorno si situa circa un milione sotto a quello di Consolo, a quota 1.288.440 euro. Anche nella sua dichiarazione al fisco non troviamo variazioni rispetto all'anno precedente. Volendo stilare una ipotetica classifica delle toghe più ricche scopriamo che la Bongiorno segue altri due suoi colleghi (non eletti nel Lazio) Gaetano Pecorella con 1.490.083 euro e Niccolò Ghedini, l'avvocato del premier, con 1.345.235 euro. I parlamentari quindi non solo si muovono con i piedi di piombo per la Borsa e gli immobili ma vanno cauti anche se si tratta di cambiare auto. Tra i deputati eletti nel Lazio solo il Pd Michele Pompeo Meta ha venduto la Multipla per acquistare una Renault. Tornando agli investimenti immobiliari, Marco Marsilio del Pdl con un reddito pari a 105.417 euro ha acquistato la casa di abitazione comprensiva di garage e posti auto. Maria Madia del Pd per far cassa e acquistare un secondo appartamento, ha convertito il suo immobile in nuda proprietà. Acquisti immobiliari anche per Giuseppe Fioroni che ha acquistato quattro vani nella natia Viterbo. Al terzo posto dopo la Bongiorno troviamo Rocco Crimi (358.656 euro di reddito). Il sottosegretario con delega allo Sport ha ceduto la barca Admiral 25 che aveva in locazione e ha acquisito il 9,51 di una farmacia. Il quarto posto nella graduatoria se lo aggiudica Paolo Guzzanti con 300.000 euro di reddito. A fronte di investimenti al lumicino non mancano le dismissioni. Così mentre Crimi si disfa della sua imbarcazione, Gianfranco Conte, sempre del Pdl (reddito 151.871 euro) ha ceduto una quota pari a 2,51% di una società immobiliare. Dismissioni anche per Walter Tocci del Pd (119.777 euro) che ha venduto un appartamento. Nel gotha dei più ricchi tra i deputati eletti nel Lazio si situa il Pd Pietro Tidei con 286.154 euro. A lui fa seguito il compagno di partito Walter Veltroni a quota 238.497 euro. Anche per l'ex segretario non ci sono variazioni reddituali rispetto all'anno precedente. La settima postazione è per Domenico Di Virgilio che si occupa per il Pdl dei temi relativi alla Sanità. Il suo reddito ammonta a 235.645 euro. A una certa distanza da Di Virgilio troviamo Antonio Mazzocchi sempre del Popolo della Libertà con 217.772 euro. Il vicepresidente del Comitato Olimpico Internazionali e deputato del Pdl Mario Pescante si colloca alla fine della top ten dei redditi più pesanti. Al fisco ha dichiarato 214.739 euro. All'ultima postazione dei primi dieci troviamo Maria Coscia del Pd con 167.754 euro di reddito.