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A Trani arrivano gli ispettori

L'interno del palazzo della Procura di Trani

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È prevista per il pomeriggio di oggi la prima riunione tra gli ispettori del ministro della Giustizia, Angelino Alfano, e il capo della Procura di Trani, Carlo Maria Capristo, che sarà affiancato dai quattro sostituti procuratori titolari della indagine sulla vicenda Rai-Agcom. Gli inviati ministeriali - ha spiegato ieri Alfano a Bari - devono «contribuire all'accertamento di quanto avvenuto relativamente ad alcune patologie che sono sotto gli occhi di tutti», ma «non interferiscono, non possono e non vogliono con le indagini». Tre in particolare i nodi che sono chiamati a verificare: eventuali irregolarità nell'utilizzo delle intercettazioni («a strascico», le ha definite il ministro), la competenza territoriale della Procura di Trani, anzichè di quella di Roma, e la fuga di notizie («gravemente immorale oltre che illegale»). Nel registro delle notizie di reato - a quanto si è appreso - sarebbero iscritti il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per concussione e minacce (reati commessi, secondo l'accusa, ai danni dell'Autorità garante delle comunicazioni), il commissario Agcom, Giancarlo Innocenzi, per favoreggiamento (in un interrogatorio del 17 dicembre scorso avrebbe negato di aver ricevuto pressioni dal premier perchè fossero presi «provvedimenti» contro la trasmissione di Michele Santoro, Annozero), e il direttore del Tg1, Augusto Minzolini, per violazione del segreto investigativo (avrebbe reso noto il contenuto dell'interrogatorio al quale è stato sottoposto dalla Procura di Trani). In Procura è arrivato anche Michele Santoro, convocato nei giorni scorsi per essere ascoltato in qualità di persona informata sui fatti: con ogni probabilità i magistrati gli chiederanno se fosse a conoscenza del tentativo di «bloccare» la sua trasmissione.   Intanto, il livello della tensione intorno agli uffici diretti da Capristo deve cominciare a pesare se il procuratore, che fino a ieri aveva ostentato «tranquillità», stamattina è sbottato con i cronisti e gli operatori delle tv: «Questo assalto mi fa perdere la pazienza, adesso basta, gentile e garbato ma ripeto ora basta».

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