Carriola rossa fischia anche il vescovo
FabioCapolla Volevano togliersi di dosso qualsiasi etichetta politica. Per giorni hanno affermato di essere cittadini che per il solo bene della città volevano andare nella zona rossa con le carriole per dare un segnale forte. Togliere le macerie dal centro storico per riappropriarsi della città. I fatti li hanno smentiti. Nessuna etichetta politica dicevano, però, non appena si presenta in Piazza Palazzo il vescovo ausiliare della città dell'Aquila, monsignor Giovanni D'Ercole, viene fischiato dalla gente. Difficile capirne il motivo se si considera con monsignor D'Ercole non ha parlato, non ha preso posizione, si è tirato su le maniche della tonaca e ha cominciato a riempire una carriola. Un gesto che doveva e poteva avere un significato intenso, quasi una posizione forte della Chiesa contro un presunto immobilismo, quell'immobilismo denunciato da D'Ercole la scorsa settimana, quando ha fatto presente che il sindaco Cialente non riesce a dare le direttive necessarie per spendere milioni di euro raccolti dalla Caritas per le popolazioni aquilane. Eppure la gente, quella poca gente presente se paragonata alle domeniche precedenti, non ha gradito. D'Ercole, con la tonaca sporca di polvere e di terra, è stato fischiato. Lui non ha commentato, ha continuato a mettere macerie su una carriola. C'è chi lo ha apostrofato di volersi mettere in mostra, di voler apparire davanti alle telecamere. Manco ne avesse bisogno uno dei prelati più televisivi d'Italia. Parole contro la Chiesa, eppure se era una manifestazione senza etichette politiche doveva starci pure il mondo cattolico lì in mezzo. Invece no. «Va benissimo che il vescovo venga a darci una mano a spalare - ha commenta Federico Bologna del Comitato "3e32" - perché non sarebbe giusto precludere a nessuno l'accesso alla manifestazione, tuttavia mercoledì scorso abbiamo scritto una lettera aperta invitando i politici a tenersi fuori dalla manifestazione e spesso i vescovi sono più politici dei politici. Quello che ci lascia perplessi - continua Bologna - è l'atteggiamento della Curia aquilana per come è stata gestita le questione della casa dello studente donata dalla Lombardia, ma anche per il fatto che i terreni sono stati espropriati a tutti tranne che alla Curia». Accuse all'efficienza della Regione Lombardia e alla scelta della Curia di mettere a disposizione di Formigoni un proprio terreno. Ma la manifestazione delle carriole non ha, per loro, etichette politiche. Fischiato D'Ercole, come fu criticato anche Bertolaso. Proprio Bertolaso, che l'altroieri era tornato in città e aveva detto «chi pensa che con una carriola si possa portare via tutto sbaglia». Nulla di simbolico nella manifestazione delle carriole. Assolutamente. Soprattutto se si pensa che la questione macerie poteva essere affrontata mesi fa dalla Protezione Civile ma che gli Enti locali hanno fatto opposizione. Finita la manifestazione delle carriole tutti in Piazza Duomo a mangiare panini e a cantare. C'è spazio anche per le sottoscrizioni, come quella sulla tassa di scopo, oppure la raccolta fondi per finanziare le medaglie di benemerenza ai vigili del fuoco per gli interventi in Abruzzo. Medaglie e attestati che ciascun vigile dovrebbe acquistare a 130 euro ciascuno. A sostegno dei Vigili del fuoco si muove anche il popolo di facebook. Una giornata dal sapore amaro, un'altra pagina sbagliata per una città che ha bisogno di ben altro, dopo gli sforzi fatti negli ultimi dieci mesi, dopo l'evidenza della necessità di un lavoro comune per riuscire a continuare un percorso verso la ricostruzione.