Il Pdl: «Berlusconi si sente accerchiato»
Maallo stesso tempo la convinzione che «come al solito non c'è nulla» di concreto se non il «solito fango». Raccontano che il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, abbia preso così le notizie arrivate dalla procura di Trani. D'altra parte, in un video messaggio, Berlusconi è tornato a ribadire che, come ha dimostrato l'esclusione delle liste Pdl di Roma e Lombardia, «il gioco della sinistra e dei magistrati» è usare la giustizia «a fini di lotta contro il nemico politico» per portare a una "negazione del voto" e dunque della "democrazia". Intanto, a dare fiato nero su bianco, alla sindrome dell'accerchiamento nei confronti del premier è il coordinatore nazionale, Sandro Bondi, che teorizza l'esistenza di un'unica «cabina di regia» che va «dall'indebita ingerenza dei giudici»" all'«assalto della Cgil». Nel partito un po' tutti sottolineano che l'ennesima notizia di inchiesta arriva a pochi giorni dal voto («Vuol dire che siamo proprio in campagna elettorale» dice il ministro Sacconi) e puntano il dito contro la pubblicazione delle intercettazioni che, osserva il sottosegretario Paolo Bonaiuti, avvengono in «palese violazione della legge». «Da Trani emerge con chiarezza un tentativo di putsch giudiziario. Le inverosimili spiegazioni fatte filtrare da quella Procura sulle ragioni delle intercettazioni lasciano senza parola» ha detto Osvaldo Napoli del Pdl che chiede al presidente della Repubblica di intervenire per «fermare la deriva poujadista della magistratura e salvaguardare la vita democratica minacciata da iniziative che soltanto con un eufemismo possiamo definire improvvide».