"Pressioni per far chiudere Annozero Indagati Berlusconi e Minzolini"
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il direttore del Tg1 Augusto Minzolini e il commissario dell'Authority Giancarlo Innocenzi sarebbero indagati nell'ambito di un procedimento aperto dalla procura di Trani e condotto dal Pm Michele Ruggiero. Lo scrive "Il fatto" che parla di una indagine partita dal fenomeno delle carte di credito "revolving" e poi sviluppata su altri temi. LE INTERCETTAZIONI - All'attenzione della magistratura sono finite, scrive il quotidiano diretto da Antonio Padellaro, alcune intercettazioni della Guardia di finanza di Bari (comprese quelle con il Dg Rai Mauro Masi che però non risulterebbe tra gli indagati) in cui il premier farebbe "pressioni" per arrivare alla chiusura di Annozero di Michele Santoro e in cui si lamenterebbe tra gli altri anche di Ballarò e Parla con me. Secondo il giornale Innocenzi dell'Agcom si sarebbe anche dato da fare per trovare individui che firmassero esposti contro la trasmissione di Raidue. Minzolini (secondo il quotidiano chiamato "direttorissimo" al telefono dal premier), invece, nelle intercettazioni rassicurerebbe Berlusconi su alcuni servizi del Tg1 contro l'operato della magistratura. "BERLUSCONI? MI AVRA' CHIAMATO DUE O TRE VOLTE" - "Non so di cosa si parla, non ho ricevuto nessun avviso di garanzia e quale è il reato?". È questa la prima reazione del direttore del Tg1 Augusto Minzolini, contattato telefonicamente. "Berlusconi mi avrà telefonato due o tre volte, non di più - aggiunge Minzolini - e comunque quanto Casini e gli altri. Siamo alla follia -conclude il direttore del tg di Raiuno - credo di essere la persona più cristallina del mondo, quello che penso lo dico in tv..." IL PM: "IO NON PARLO" - Il procuratore della Repubblica, Carlo Maria Capristo, ha lasciato il suo ufficio ed è andato via senza confermare o smentire le indiscrezioni sulle intercettazioni di cui ha scritto il Fatto. "Non siate cocciuti, non parlo, buona domenica!", ha detto a un paio di giornalisti in attesa nei corridoi della procura di Trani. Qualche minuto prima che Capristo lasciasse il suo ufficio, il pm titolare dell'indagine nella quale sarebbero state fatte le intercettazioni, Michele Ruggiero, aveva frettolosamente lasciato la stanza del procuratore - dopo che si era intrattenuto per qualche tempo - e, dribblati i giornalisti, si era chiuso nel suo ufficio.