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Il Tar boccia lo stop dei talk show Rai, lunedì il cda riparatore

Bruno Vespa e Michele Santoro

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Con la bocciatura, da parte del Tar, della delibera Agcom sulla par condicio si riapre la partita sui talk show, sospesi in Rai dal Cda, a maggioranza, in applicazione del regolamento della Vigilanza per quanto riguarda le televisioni private. Nella loro richiesta di sospensiva, Sky e Telecom Italia ricorrevano al Tar contro una delibera che di fatto limitava l'informazione politica durante la campagna elettorale. LUNEDI' IL CONSIGLIO RAI - In questo Agcom si era mossa, come da prassi, in analogia con quanto previsto dal regolamento per la Rai, che sottoponeva tutti i programmi di informazione alle regole della comunicazione politica e prevedeva che i talk show dovessero ospitare o anche essere sostituiti dalle tribune politiche. Ed è su questa interpretazione che si era mosso il Cda Rai decidendo, a maggioranza, di sospendere Annozero, Ballarò, Porta a Porta e l'Ultima parola fino al voto. Con la decisione di oggi il Tar, che accoglie la richiesta di sospensiva, di fatto dà ragione alle emittenti private e boccia la delibera Agcom. Con questo esito, aveva detto il Presidente della Rai Paolo Garimberti, "si riapre il Cda" sul regolamento. Il consiglio di amministrazione della Rai è stato convocato in seduta straordinaria per lunedì prossimo 15 marzo alle ore 12 e in teoria dovrebbe riammettere i talk show, anche per non creare una disparità con le televisioni private. L'Authority per le Comunicazioni dal canto suo ha deciso di riunirsi oggi per valutare il da farsi. SANTORO E SKY ESULTANO - "Si comincia a smantellare il castello di illegalità", commenta Michele Santoro, conduttore di Annozero, che per aggirare i divieti stava pensando a un'edizione sul web. "Aspettiamo ora di capire le motivazioni - aggiunge il giornalista - per vedere quanto il Tar intervenga anche se indirettamente sul regolamento della Commissione di Vigilanza". Ora il conduttore attende dalla Rai un comportamento consequenziale e ricorda di aver sempre sostenuto l'illeggittimità delle disposizioni sulla par condicio. Anche Sky Italia dichiara di accogliere con grande soddisfazione la decisione del Tribunale amministrativo del Lazio che "ristabilisce il principio della libertà di espressione e tutela anche quello del libero mercato, previsti entrambi dalla Costituzione Italiana", fa sapere con una nota.  

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