"La sinistra voleva correre da sola"
"Siamo qui per reagire all'assoluta disinformazione data riguardo alle vicende del Pdl a Roma. Voglio dire subito che in quello che accaduto non vi è stata alcuna responsabilità riconducibile ai nostri dirigenti e funzionari". Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi nel corso di una conferenza stampa a Roma, a proposito della vicenda delle liste per le regionali. "Ci è stato impedito di presentare le liste con atti e comportamenti ben precisi - ha detto Berlusconi - I nostri rappresentanti erano lì ben prima delle scadenze orarie". La ricostruzione - Il presidente del Consiglio, poi, ripercorre minuto per minuto l'ultimo giorno di presentazione delle liste per le Regionali. Una vera e propria "memoria difensiva", lunga diverse pagine. Una ricostruzione minuziosa degli eventi che hanno portato all'esclusione delle liste del Pdl nella provincia di Roma. "Sarò pignolo", è stato il suo esordio, rivolgendosi ai giornalisti. Dai Radicali atti "violenti" - Il premier spiega che un rappresentante di lista del Pdl, Giorgio Polesi, si è messo in fila: "dopo le 12:00 un componente dell'ufficio della cancelleria si è limitato a chiedere chi doveva consegnare le liste. Il nostro rappresentante si è identificato ma nessuno ha verbalizzato nulla. Alle 12:30 l'altro nostro rappresentante - racconta il Cavaliere - che si era allontanato, fa ritorno per dare il cambio al collega. A questo punto dai Radicali viene inscenata una gazzarra con l'accusa che fosse in corso un atto di manomissione delle liste". Berlusconi osserva che "questo è un fatto inesistente e impossibile" e torna ad accusare i Radicali che "con violenza" hanno impedito che le acque si calmassero. "Si sono addirittura sdraiati a terra mentre Milioni e Polesi chiedevano l'intervento di un magistrato di ufficio. Il presidente dell'ufficio circoscrizionale anziche' decidere di accogliere la lista ha deciso incredibilmente di escluderla". La sentenza del Tar - Silvio Berlusconi poi definisce "privo di ogni fondamento" il rilievo opposto dal Tar all'accoglimento della lista del Pdl e cioè che la documentazione per la lista della provincia di Roma sia rimasta incustodita per oltre due ore. "Alle 17.40 lo scatolone veniva consegnato ai carabinieri e veniva inventariato dettagliatamente. Solo alle 19.30, terminato l'inventario che è stato particolarmente lungo, veniva redatto il verbale. "Quindi privo di ogni fondamento - afferma Berlusconi - il rilievo del Tar circa il tempo intercorso tra l'arrivo in cancelleria e la consegna ai carabinieri". "Sinitsra meschina, le daremo una lezione" - Riguardo alla competizione elettorale Berlusconi ha incalzato: "Daremo una lezione alla sinistra che si è comportata in maniera antidemocratica e meschina e avrebbe preferito correre da sola così come si usava nelle democrazie popolari dell'est europeo". "Raddoppieremo i nostri sforzi se non sarà possibile presentare le liste - ha aggiunto - e daremo una lezione a questa sinistra che ha condotto una sleale opposizione politica e una sleale informazione". "Senza rinunciare ad esperire altri ricorsi - ha aggiunto - ora bisogna far prevalere le ragioni della politica. I cittadini sono stanchi di uno spettacolo confuso, di una rissa continua a colpi di carte bollate. Da questo momento lasciamo i ricorsi ai nostri legali, noi ci occuperemo di presentare i nostri programmi". La manifestazione del Pdl - Il Cavialiere infine annuncia che il Pdl scenderà in piazza a Roma il 20 marzo "per difendere il diritto al voto". "Dopo tante manifestazioni della sinistra e dintorni - ha detto - ho ceduto alle richieste dei coordinatori e abbiamo deciso di fare una manifestazione il 20 marzo a Roma".