Ora il Pd gioca la carta dell'Ostruzionismo
Il Pd prepara i fucili. Alza le barricate e si prepara ad una lunga battaglia di resistenza in Parlamento. Il fatto che Berlusconi abbia spinto e ottenuto per il decreto «salva liste» non va proprio giù ai Democrats che annunciano un duro ostruzionismo all'interno dei palazzi Montecitorio e Madama. La sinistra così, forte del fatto che il Tar del Lazio ha bocciato il ricorso presentato dalla lista del Pdl in Regione, si lancia in un violento muro contro muro. Indossa l'elmetto e usa l'arma più pericolosa per il buon funzionamento della macchina amministrativa: l'ostruzionismo. «Da domani (oggi, ndr) faremo in modo che non passi più nulla, faremo ostruzionismo totale alla Camera e al Senato» tuona il vice segretario del Pd, Enrico Letta, mentre in Aula a Montecitorio, il deputato Democratico, Roberto Giachetti, prendeva la parola e annunciava che «qualunque accordo raggiunto in sede di conferenza dei capigruppo va considerato abolito» perché dopo il varo del decreto da parte del governo, è «necessaria una mobilitazione», che non riguarda i lavori parlamentari ma «inevitabilmente avrà conseguenze anche all'interno dell'aula di Montecitorio e nella nostra condotta nei lavori della Camera». Una posizione condivisa dall'Idv e contestata dal Pdl che affida la replica al vicecapogruppo e delegato d'Aula, Simone Baldelli: «È un comportamento scorretto e non responsabile. La considerazione amara è che impegni presi dai capigruppo valgono solo per la maggioranza e non per l'opposizione». Non resta quindi che vedere cosa accadrà oggi al Senato dove è in programma la discussione del testo di legge sul legittimo impedimento, già approvato dalla Camera. Il gruppo del Pd, mantenendo fede alle promesse, ha già depositato oltre 1.200 emendamenti al disegno di legge e, per studiare al meglio quale strategia ostruzionistica adottare, i senatori Democrat hanno convocato per le tredici una riunione del gruppo. Diversa invece la posizione dell'Udc, che sul legittimo impedimento manterrà al Senato la stessa linea adottata alla Camera: si asterrà al momento del voto. E il Pdl come si è organizzato per fronteggiare la montagna di emendamenti presentati dal Partito Democratico? L'ordine di scuderia è quello di essere presenti tutti in Aula fin dall'inizio della discussione prevista per le undici. Un invito che arriva direttamente dal presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, che, per assicurarsi di vedere occupati tutti gli scranni dell'emiciclo destro dell'Aula, ha trascorso la domenica a chiamare i colleghi. Un fatto inusuale se si considera che, generalmente, il compito di ricordare ai senatori la seduta, spetta agli impiegati del partito. La preoccupazione poi di dover passare ore e ore ad analizzare gli emendamenti sembra non spaventare gli esponenti del Pdl. Tra questi c'è il senatore Antonio Tomassini, presidente della Commissione Igiene e sanità: «Sono alla mia quarta legislatura e dopo 14 anni passati in Parlamento affronterò questa provocazione con il sorriso sulle labbra. La storia è sempre quella: la sinistra ha sempre fatto ostruzionismo e non sono mai stati costruttivi. Perderemo un giorno in più ma questo non ci spaventa».