Lo sconforto di Milioni «Ancora non è finita»
AlfredoMilioni, presidente del XIX Municipio, lo dice e sorride, ma è nervoso, sorvegliato speciale, tenuto alla larga dalla stampa. Sono le 14 di ieri in un corridoio del Tribunale vicino alla fatidica stanza 23 dell'ufficio elettorale per la consegna delle liste di partito. L'altra impresa cui si riferisce Milioni l'ha visto protagonista il 27 febbraio al Tribunale di Roma, sul pasticcio della consegna delle liste del Pdl. Dalle 7 del mattino però, Milioni è un vero e proprio fantasma. Non lo fanno arrivare da solo. Manca ancora un'ora all'apertura dell'ufficio elettorale. Fra i corridoi della Corte d'Appello e le aule di tribunale c'è il vuoto, solo addetti alle pulizie, poliziotti e carabinieri. La stanza 23 apre alle 8: «Staremo qui fino alle 20, non un secondo di più» annunciano i cancellieri. Ed ecco il primo «cliente», grazie al decreto salvaliste, Claudio Nalli, del Partito Comunista dei Lavoratori. Ma dovrà spostarsi alla Corte d'Appello. Poi un susseguirsi di personaggi. Preludio allo scontro finale? Giunge l'avvocato Luca Petrucci con due colleghi, Gianluigi Pellegrino e Cristina Michetelli, tutti per il Pd. Sorridono sornioni, le loro due diffide, fresche di giornata, dovrebbero essere un sicuro sgambetto al Pdl. Alle 8,50 nuova fibrillazione. Ci sono Antonio Lucarelli, capo della segreteria di Gianni Alemanno e membro del coordinamento del Pdl Roma, con Barbara Saltamartini, deputato Pdl. Dopo venti minuti, una visita alla stanza 23 e ai carabinieri, si dileguano. Intanto, ai cancelli del Tribunale su via Varisca, davanti alle telecamere di Sky manifestano tre militanti dell'Idv e il senatore dipietrista Stefano Pedica che attende con un panino in mano e un cartello: «Milioni il paninaro». Ed eccolo finalmente, Alfredo Milioni, con l'altro presentatore della lista Pdl, Giorgio Polesi, arrivano alle 12,45 circa, il primo chiuso fra dieci personaggi: militanti e «strutturati» del Pdl con il coordinatore regionale del partito, Vincenzo Piso, il vice Alfredo Pallone, il responsabile elettorale Pdl Ignazio Abrignani, i deputati Barbara Saltamartini e Marco Marsilio, poi Antonio Lucarelli e Gianni Sammarco, coordinatore romano. Con i carabinieri vanno fino alla stanza 23 con il faldone lasciato dieci giorni prima e sigillato. È Sammarco a preoccuparsi più di altri che Milioni non parli con nessuno e si fa aiutare da un giovane corpulento. Milioni parla, si interrompe e sorridendo dice al ragazzo, «Stai attento anche tu devi controllarmi». Viene abbracciato per le spalle e spostato lontano da orecchie indiscrete. Consegnato tutto, si sente più sereno? «Ancora non è finita», risponde Milioni.