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La Cei: scorretto cambiare le regole Poi il dietrofront: nessuna valutazione

Il vescovo di Mazara del Vallo e presidente del consiglio Cei per gli Affari giuridici, mons. Domenico Mogavero

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"Cambiare le regole del gioco mentre il gioco è in corso è un atto altamente scorretto". Monsignor Domenico Mogavero, responsabile della Conferenza episcopale italiana per gli affari giuridici, interviene dai microfoni della Radio Vaticana in merito ai problemi verificatisi con la presentazione delle liste del Pdl in Lazio e in Lombardia. "La democrazia - ha detto il vescovo - è una realtà fragile che ha bisogno di essere sostenuta e accompagnata da norme, da regole, altrimenti non riusciamo più a orientarci", se invece "dovesse essere diretta dall'arbitrio di qualcuno o se dovesse essere improvvisata ogni giorno mancherebbe la certezza del diritto, dei rapporti e delle prospettive". "Ha ragione Napolitano: è un pasticcio" - E ancora in merito ai problemi sorti in questi giorni ha osservato: "Non credo che in democrazia si possa fare una distinzione fra ciò che sono le regole e quello che è il bene sostanziale, le regole non sono un aspetto accidentale del vivere insieme, ma quelle che dettano il binario attraverso cui incamminarci". "La definizione giusta - ha detto mons. Mogavero - è quella data dal Presidente della Repubblica quando ha parlato di un grandissimo pasticcio".   La smentita - Dopo le parole di Mogavero il portavoce della Conferenza episcopale italiana monsignor Domenico Pompili corregge il tiro. La Cei non esprime alcuna "valutazione" sulle "questioni di procedura elettorale", fa saper il prelato: "Le questioni di procedura elettorale hanno natura squisitamente tecnico-giuridica ed hanno assunto nelle vicende degli ultimi giorni ricadute di tipo politico ed istituzionale. Considerata questa connotazione la Cei non ha espresso e non ritiene di dover esprimere valutazioni al riguardo".  

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