«Che settimana, ho pensato di essere su Scherzi a parte»
Puòfinalmente tornare alla vita e alla militanza Luigi Celori, consigliere regionale uscente ex An, fino a pochi giorni fa prossimo al suicidio. Quello dello slogan «Parla con me», trasformato dai maligni in «Piangi con me» dopo il pasticcio di sabato 27 febbraio. Allora, ha ancora intenzione di suicidarsi? «Veramente, non ho mai pensato al suicidio». Ma come, domenica scorsa, ha rivelato in un'intervista proprio su questo giornale che non le restava che il suicidio... «No, io ho detto che al responsabile di questo pasticcio non restava altro che il suicidio». Ok, caso chiuso comunque. Alla fine tutto si è sistemato. Lei come sta? Avrà passato una brutta settimana, no? «Bruttissima. Credevo si essere su Scherzi a parte! Diciamo che ora sto bene, sono uscito da un vero e proprio incubo. La campagna elettorale ora può ricominciare serenamente». Perché, l'aveva interrotta? «Interrotta? Ma noooo. Ho anzi mantenuto tutti gli impegni in programma, cercando di rincuorare gli elettori. Certo il decreto varato dal governo ci rimette in pista, questo è innegabile. La fiducia nel fatto che tutto alla fine si sarebbe risolto non è mai venuta meno. Un'elezione senza di noi...» C'è anche chi ha sostenuto in questi giorni che eravate pronti a girare i voti ad altri «Eravate? Chi? E poi a quali altri?» Si sosteneva che, senza la lista del Pdl in gara, i candidati esclusi avrebbero incentivato a votare per qualcuno della lista civica. Alcuni addirittura del centrosinistra... «Ma quando mai? Magari qualcuno può anche averlo pensato, ma non io. I miei sono voti d'opinione, io non faccio parte di alcuna corrente, sono indipendente. Insomma, i miei voti non si possono spostare». Ho capito. E sul redde rationem all'interno del partito regionale? «No, lasciamo stare. Prima presentiamo le liste e preoccupiamoci di vincere queste elezioni». Dan. Dim.